Mps, soci Bpm chiudono la porta a un’aggregazione
Stefano Neri
07-09-2023 — 10:11
Siena rischia di restare “Cenerentola”, senza Piazza Meda e Bper che sembra ormai puntare su Sondrio
Se anche il Tesoro volesse accelerare l’uscita da Monte dei Paschi di Siena, come caldeggiato da una parte della maggioranza di governo, il problema è che non ci sono soggetti disposti a farsi avanti per un’acquisizione. Il tema già emerso nei giorni scorsi è divenuto ancor più evidente dopo la mossa di Unipol che ha chiesto l’autorizzazione per salire al 20% di Banca Popolare di Sondrio, rilanciando l’ipotesi di un matrimonio tra Bper (dove Unipol ha già il 20%) e Sondrio. Come se non bastasse, per Mps, indiscrezioni di stampa riferiscono che alcuni soci Banco Bpm, avrebbero messo le mani avanti esprimendo contrarietà a un eventuale fusione con Siena.
Mps Cenerentola
In un possibile nuovo round di fusioni/acquisizioni bancarie, Siena rischia dunque di restare “Cenerentola”, vedendo tramontare definitivamente l’ipotesi Piazza Meda, e con Bper che sembra ormai puntare su Sondrio.
Un portavoce di Banco Bpm nei giorni scorsi era tornato a smentire seccamente l’ipotesi di nozze con Rocca Salimbeni, in linea con quanto affermato in diverse occasioni dal ceo Giuseppe Castagna. Ma le perplessità su una simile operazione sarebbero anche condivise da alcuni soci, che in teoria potrebbero mettere a rischio un’assemblea straordinaria chiamata a votare sull’aggregazione.
Indiscrezioni riportate dal quotidiano La Stampa citano fra i contrari azionisti come il fondo di Davide Leone (4,7% di Bpm) e il fondo sovrano Norges (3%). C’è chi annovera tra i contrari anche i francesi del Crédit Agricole (9,18%), anche se l’ipotesi non trova conferme: fonti vicine alla Banque Verte fanno notare come l’istituto si chiami fuori da ogni valutazione su eventuali
operazioni di cui peraltro non è a conoscenza.
Troppi rischi
In ogni caso diversi azionisti vedrebbero troppi rischi (da quelli legali alle migliaia di dipendenti da
riallocare) e pochi benefici.
Fra le alternative, oltre a Unicredit che si è già defilata dopo la due diligence (effettuata nel 2021), gli osservatori considerano difficile che un governo “sovranista” consegni la banca senese ai francesi di Credit Agricole. Un’altra ipotesi è lo spezzatino di filiali e strutture tra Banco Bpm, Unicredit, Bper e Mcc.
La cessione di una quota del 10-15% avrebbe poco senso in mancanza di prospettive concrete M&A.
In Borsa intanto le azioni B.Mps frenano la caduta dei giorni scorsi ma restano negative: alle ore 10,06 il titolo segna -0,21% a 2,32 euro.
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