Mps, rifiutata da Unicredit perché serviva aumento da 8,3 miliardi (stampa)
Redazione FR
19-05-2022 — 09:28
Le informazioni sarebbero contenute in un documento classificato come “Strettamente riservato e confidenziale” consegnato alla fine di ottobre da Unicredit al Mef
Mps fu rifiutata da Unicredit perché, per sistemare i conti, sarebbe servito un aumento di capitale da 8,3 miliardi.
E’ quanto sarebbe scritto in un documento classificato come “Strettamente riservato e confidenziale”, intitolato “Materiali per la discussione” e consegnato alla fine di ottobre da Unicredit al Mef, secondo quanto riporta Verità & Affari.
La notizia arriva mentre Mps e il Tesoro si preparano a un aumento di capitale stimato attualmente in 2,5 miliardi ma il cui importo è ancora da definire. Il Mef è primo azionista del Monte dei Paschi di Siena con il 64%.
Il documento su Mps, scrive il giornale, è composto da sei pagine fitte di numeri e osservazioni su quel che resta di Rocca Salimbeni, dalle quali si ricava, dopo una scrupolosa riclassificazione di crediti, immobili e rischi vari, che al Monte dei Paschi sarebbero serviti 8,3 miliardi di capitale in più per finire nelle braccia di Unicredit senza peggiorarne la solidità.
I costi d’integrazione sarebbero stati di almeno 4 miliardi e le rettifiche sui crediti concessi, nonostante oltre dieci anni di pulizia di bilancio, ammontavano ad altri 2 miliardi.
Non è comunque la prima volta che circolano ipotesi di un maxi aumento di capitale all’origine della rottura delle trattative.
In Borsa alle ore 9,24 le azioni B.Mps segnano -0,22% a 0,695 euro; Unicredit -0,21% a 9,944 euro con il Ftse Mib a -0,98%.