Privatizzazioni: Mps, il Mef pronto a una nuova vendita
Stefano Neri
17-05-2024 — 09:45
L’impegno a non vendere scade a fine giugno. La quota residua del socio pubblico vale attualmente 1,7 miliardi
Azioni Mps sempre sugli scudi: il titolo della banca senese guadagna terreno anche stamattina in Borsa proseguendo il rally delle recenti sedute. A sostenere le quotazioni di Mps è una combinazione di fattori fra cui l’ipotesi di una nuova vendita di azioni da parte del Tesoro quando scadranno gli impegni di lock up presi in occasione dell‘ultimo accelerated bookbuilding con cui il Mef è sceso al 26,7%.
Il Mef in base al lock up di 90 giorni si è impegnato a non vendere in sostanza fino alla fine di giugno. Poi potrebbe tornare a offrire azioni del Monte dei Paschi di Siena sul mercato, ottendo il duplice obiettivo di: proseguire il piano di dismissioni/privatizzazioni che solo ieri ha visto il Tesoro cedere un 2,8% di Eni per 1,4 miliardi; completare in prospettiva l’uscita dalla banca salvata nel 2017 e onorare così gli accordi presi con la Commissione Ue.
Ai prezzi attuali la quota residua del Mef in Mps vale 1,7 miliardi. Fra le prossime privatizzazioni è attesa fra giugno e luglio la cessione della quota di Poste, il cui 30% vale oggi circa 5 miliardi. Vengono invece escluse operazioni su Enel o Leonardo, come riferisce stamattina la stampa, così come appare lontana una quotazione di Fs.
Tornando a Siena, il titolo guadagna terreno anche in vista dello stacco del dividendo Mps lunedì prossimo; e, come le altre banche, su aspettative di tagli dei tassi solo graduali quest’anno da parte delle banche centrali. Da inizio anno agli attuali livelli il titolo è aumentato di circa il 73%.