Borsa: Milano chiude in rosso con Unicredit, Tim, Fca
Stefano Neri
21-12-2018 — 17:57
Piazza Affari peggiore in Europa: sconta la debolezza dei dati macro
La Borsa di Milano chiude anche oggi negativa, proseguendo la scia di ribassi innescata a livello globale dal rialzo dei tassi da parte della Fed, ma scontando anche i timori legati alla debolezza dei dati macro.
In particolare, la fiducia Istat delle imprese e quella dei consumatori sono calate a dicembre oltre le attese. Allo stesso tempo, il recente accordo tra governo italiano e Ue sulla manovra non sembra aver fornito il supporto sperato.
A Piazza Affari il Ftse Mib segna in chiusura -0,97% a 18.397 punti, come ieri il peggiore fra i principali listini europei, poco mossi sulla scia di Wall Street. L’indice principale milanese chiude la settimana a -2,72%; da inizio anno, quando mancano due sedute alla fine del 2018, il bilancio è un -15,8%.
Sul forex, l’euro cede terreno poco sopra quota 1,14 contro il dollaro; il petrolio si conferma debole con il Brent a 53 dollari e il Wti a 45 dollari al barile.
Lo spread Btp/Bund segna 258 da 250 punti base della chiusura precedente, con il rendimento del decennale italiano al 2,82% da 2,73% (dati Bloomberg).
Tornando agli indici di Borsa, sul Ftse Mib pesano soprattutto le banche con Unicredit a -3,8%, Banco Bpm -2,75%, Mediobanca -2,4%, giù anche Ubi -2% all’indomani del nuovo patto fra soci in vista del rinnovo dei vertici in primavera, Intesa Sanpaolo -1,7%.
Rimbalza invece Carige +6,7% alla vigilia di un’assemblea cruciale per il futuro della banca ligure, che nel frattempo ha trovato un accordo con il fondo Chenavari per la cessione di Creditis.
Rimbalza inoltre Mps +2,6%, positiva la stessa Fineco, controllata di Unicredit, a +0,5%.
In cima al listino principale si segnala il rimbalzo di Mediolanum +5,2% dopo le forti vendite delle scorse sedute. Riparte anche Stm +2,6%.
In fondo invece Tim -3,81% a 50 centesimi mentre il cda ha avviato oggi l’istruttoria per la convocazione dell’assemblea richiesta da Vivendi, che nel frattempo torna all’attacco.
Fra i peggiori inoltre Leonardo e Fca -3,2%, con Exor a -2,7%, Ferrari -1,47%.
Petroliferi osservati speciali alla luce della volatilità del greggio con Saipem -0,5% che riceve il plauso degli analisti dopo una serie di importanti contratti , Eni -0,4%, Tenaris sopra la parità +0,2%.