Borsa italiana oggi: Mediaset, Unipol, Nexi, Mps

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi in rialzo, alla ripartenza dopo una seduta negativa venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta debole (Ftse Mib -0,82% a 19.391 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un -2,27%, scontando come il resto del Vecchio Continente l’ondata di realizzi che ha preso di mira i listini di Wall Street. Gli indici americani hanno chiuso però venerdì in deciso recupero dai minimi di seduta.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -0,50% a 23.089 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,1830; il petrolio è debole con il Brent a 42 dollari e il Wti a 39 dollari al barile.

Wall Street ha chiuso venerdì sera negativa ma in rimonta: Dow Jones -0,56% a 28.133 punti, S&P 500 -0,81% a 3.426 punti, Nasdaq -1,27% a 11.313 punti.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, Mediaset resta sotto i riflettori mentre si guarda a una possibile decisione dell’Agcom dopo lo stop della Corte Ue al divieto imposto a Vivendi di detenere il 28,8%. una riunione dell’authority è in agenda dopodomani 9 settembre. Domani peraltro si riunirà il cda di Mediaset per l’approvazione della semestrale.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Barclays hanno promosso la stessa Mediaset da underweight a equal-weight, alzando il target price da 1,55 a 1,80 euro.

Jp Morgan ha ritoccato il prezzo obiettivo su Unipol da 5,30 a 5,80 euro confermando il rating overweight; e su UnipolSai da 2,25 a 2,40 euro confermando il neutral.

Da seguire Nexi, con gli advisor di nuovo al lavoro sul dossier fusione con Sia per dare vita a un campione nazionale dei pagamenti, obiettivo del resto confermato recentemente dall’ad della Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo. Gli scogli da superare restano legati alla valutazione di Sia, controllata appunto da Cdp e non quotata, e alle potenziali sinergie. Lo ha scritto nel fine settimana il Sole 24 Ore.

Da segnalare che Mps ha convocato per il 4 ottobre l’assemblea straordinaria chiamata ad approvare il progetto di scissione di 8,1 miliardi di Npl a favore di Amco e le conseguenti modifiche statutarie. Intanto in un’intervista al Sole 24 Ore Carla Ruocco (M5S), presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, ha affermato che “non è il momento di svendere un’importante realtà bancaria come il Monte dei Paschi di Siena”, in quanto agli attuali prezzi lo Stato “con la sua partecipazione pari al 68% incasserebbe dalla cessione della banca circa 1 miliardo a fronte di un investimento complessivo di quasi 8,5 miliardi”. Primi malumori dei sindacati ale proposte della parlamentare secondo cui si potrebbero “cedere le filiali e gli sportelli a uno o più soggetti nazionali, ad esempio alla Popolare di Bari per creare la banca del Sud e oppure ad altri istituti”, e Wtrasformare la restante parte di Mps in una bad bank nazionale fondendola anche con Amco”.