Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: festa finita per le banche, giù Unicredit e Bper, focus Fed e Bce - Finanza Report

Mar 21 Maggio 2024 — 19:06

Borsa italiana oggi: festa finita per le banche, giù Unicredit e Bper, focus Fed e Bce



Svolta della banca centrale americana, focus sui verdetti di Francoforte

borsa italiana oggi

Borse nuovamente in rialzo oggi in scia a Wall Street (record il Dow Jones) dopo la svolta accomodante della Fed, che ha gettato ieri sera le basi per almeno tre tagli dei tassi di interesse nel corso del 2024. Il focus si sposta inoltre sulle riunioni odierne di Bce e Bank of England. A Piazza Affari in particolare si verifica una rotazione che vede realizzi sui titoli bancari e ricoperture sulle società maggiormente penalizzate negli ultimi mesi o che avevano partecipato solo in parte all’andamento positivo dei listini. (Scorrere verso il basso per vedere tutti gli aggiornamenti della diretta news)

Ore 17:30 – Ftse Mib finale +0,21% a 30.359 punti

Piazza Affari riesce a chiudere in rialzo, nonostante una sbandata a metà pomeriggio dopo alcune dichiarazioni particolarmente dure della presidente Bce Lagarde in conferenza stampa.

Il mercato però coglie la scia positiva di Wall Street, dopo gli indicazioni della Fed, e continua inoltre a scommettere che anche Francoforte sarà spinta nei prossimi mesi a tagliare il costo del denaro. Ne è una prova lo scivolone delle banche, con ribassi nell’ordine del 5-6% per Bper e Monte dei Paschi, e di oltre il 4% per Unicredit fra le altre. Exploit invece per Diasorin con +10%; bene anche Cnh e Tim a +5%, titoli in cerca di riscatto.

Lo spread si ritira a 168 punti base, con il rendimento del decennale italiano in deciso calo a 3,78%.

Bce più “rigorosa” della Fed (commento Banor)

“La Bce ha mantenuto invariati i tassi di interesse, in linea con la decisione di ieri della Federal Reserve, ma la Presidente Lagarde ha adottato una posizione notevolmente più rigorosa”, scrive in una nota Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor. “Ha dichiarato in modo inequivocabile, ‘Non abbiamo affatto discusso tagli dei tassi’ e ha sottolineato la necessità di ‘impostare i tassi di politica monetaria a un livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario.’ Questo tono meno compiacente ha rafforzato l’euro. I prezzi dei titoli di stato sono rimasti positivi, sull’onda delle dichiarazioni di supporto della Federal Reserve, ma si è assistito a qualche presa di profitto dopo la conferenza stampa della Bce”.

“A differenza della Federal Reserve, che ha un mandato duale, l’unico obiettivo della Bce è il controllo dell’inflazione. Con l’inflazione di base che persiste sopra il livello obiettivo del 2%, la Bce non può considerare alcuna riduzione dei tassi. La Presidente Lagarde ha riconosciuto la ‘notevole incertezza’ e il loro approccio ‘dipendente dai dati’. In particolare, l’inflazione salariale, sebbene in moderazione, è più persistente del previsto. Ha evidenziato l’importanza dei dati che verranno rilasciati nel primo trimestre del 2024 nel determinare se l’attuale politica monetaria sia sufficiente per garantire la stabilità dei prezzi”.

C’è un divario in crescita tra la prospettiva della Bce (nessun taglio dei tassi nel futuro prevedibile) e le aspettative del mercato (50% di probabilità di un taglio dei tassi a marzo e una riduzione cumulativa dell’1,5% entro la fine del 2024). La Bce ha chiarito che qualsiasi ulteriore progresso nelle operazioni a termine dipenderà da una crescita economica significativamente più debole e/o da una forte diminuzione dell’inflazione dei prezzi e dei salari.

Ore 15:15 – Borsa Milano resiste dopo Bce

Le indicazioni della Bce finiscono sotto la lente del mercato, che rimane in ogni caso ottimista su una serie di tagli dei tassi da parte delle banche centrali nel corso del 2024. Francoforte ha limato le stime sull’inflazione al 2,7% nel 2024 (da 3,2%) e la vede avvicinarsi al target del 2% nel 2025 (la stima di 2,1% rimane invariata). per quanto riguarda il programma di acquisto titoli “pandemico” (Pepp) Francoforte intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nella prima parte del 2024; nella seconda parte dell’anno la Bce intende ridurre il portafoglio Pepp di 7,5 miliardi al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla fine del 2024.

A fronte di ciò Piazza Affari procede moderatamente positiva (Ftse Mib +0,37%) anche se più indietro rispetto al resto d’Europa e ai future di Wall Street; prosegue la caduta delle banche con Bper e Mps a -6%, Unicredit -3%.

Tempo di ricoperture su Diasorin +7% e anche Telecom +5% nonostante le indiscrezioni di stampa sulla causa in arrivo da parte del primo socio Vivendi, mentre il ceo Pietro Labriola pensa alla ricandidatura nonostante sia inviso proprio al primo azionista francese.

Bene lo spread che in questo momento crolla a 166 punti e il rendimento del decennale italiano a 3,79%.

In generale la Bce è apparsa comunque meno accomodante della Fed, infatti il l’euro/dollaro si rafforza a 1,0970. “Sia la Bank of England sia la Bce hanno mantenuto i tassi fermi ma, a differenza di quanto accaduto con l’annuncio della Fed, non ci sono stati fuochi d’artificio”, osserva Craig Erlam, senior market analyst di Oanda.

Ore 14:15 – Comunicato Bce

Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. L’inflazione, pur essendo diminuita negli ultimi mesi, tornerà probabilmente a registrare un temporaneo incremento nel breve periodo. Secondo le ultime proiezioni per l’area dell’euro formulate dagli esperti dell’Eurosistema, dovrebbe ridursi gradualmente nel corso del prossimo anno, per poi avvicinarsi all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% nel 2025. Nell’insieme gli esperti si attendono che l’inflazione complessiva si collochi in media al 5,4% nel 2023, al 2,7% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Rispetto all’esercizio di settembre, sono state riviste al ribasso le proiezioni per il 2023 e soprattutto per il 2024.

L’inflazione di fondo ha registrato un’ulteriore flessione. Ma le pressioni interne sui prezzi rimangono elevate, principalmente per effetto della forte crescita del costo del lavoro per unità di prodotto. Gli esperti dell’Eurosistema si attendono che l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 5,0% nel 2023, al 2,7% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e al 2,1% nel 2026.

I passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore all’economia. Le condizioni di finanziamento più restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. Gli esperti dell’Eurosistema si attendono che la crescita economica resti contenuta nel breve periodo. Oltre questo orizzonte, l’economia dovrebbe segnare una ripresa per effetto dell’incremento dei redditi reali – poiché le famiglie beneficiano del calo dell’inflazione e dell’aumento delle retribuzioni – e del miglioramento della domanda esterna. Pertanto, le proiezioni degli esperti dell’Eurosistema indicano un aumento della crescita da una media dello 0,6% nel 2023 allo 0,8% nel 2024 e all’1,5% sia nel 2025 sia nel 2026.

Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, esso ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario.

Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

I tassi di interesse di riferimento della BCE rappresentano lo strumento principale per definire l’orientamento di politica monetaria. Oggi il Consiglio direttivo ha inoltre deciso di avanzare nella normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema. Esso intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) nella prima parte del 2024. Nella seconda parte dell’anno il Consiglio direttivo intende ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla fine del 2024.

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Ore 12 – Safilo +2,70% a 0,8765 euro

Fra le odierne raccomandazioni dei broker, Stifel ha avviato la copertura su Safilo Group con rating hold e un prezzo obiettivo di 0,99 euro.

Per Bce un “gioco di equilibri” (Unicredit Research)

La Banca centrale europea lascerà probabilmente invariata la propria impostazione politica e farà il punto sui dati recenti, che indicano una persistente debolezza dell’attività economica e l’intensificarsi delle pressioni al ribasso sull’inflazione sottostante, commentano stamattina gli strategist di Unicredit Research. Le nuove proiezioni macroeconomiche mostreranno probabilmente revisioni al ribasso sia della traiettoria di crescita del Pil a breve termine sia del percorso dell’inflazione (anche per i prezzi di base), “anche se sospettiamo che tali modifiche saranno relativamente contenute”.

La presidente Christine Lagarde “si troverà di fronte a un difficile gioco di equilibri. Dubitiamo che vorrà opporsi con forza all’attuale prezzo di mercato, molto aggressivo. Tuttavia, prevediamo che cercherà di chiarire la funzione di reazione della Bce, in particolare il fatto che i dati sui salari/compensi per il primo trimestre del 2024 svolgeranno un ruolo cruciale nel definire la visione del Consiglio direttivo sui rischi per la stabilità dei prezzi. Poiché questi dati saranno pubblicati solo a primavera inoltrata, non sembrano coerenti con tagli dei tassi che inizieranno prima di giugno”. Per Unicredit Research poi la comunicazione relativa al Pepp sarà seguito con attenzione. “Per il momento non ci aspettiamo alcuna modifica all’attuale strategia di reinvestimenti completi, anche se è sempre più chiaro che i rendimenti obbligazionari molto più bassi e l’affievolirsi delle preoccupazioni sul rating dell’Italia hanno aperto una finestra di opportunità che diversi membri del Consiglio direttivo non vorranno perdere”.

Ore 10 – Tinexta +3,4%, operazione in Francia

Tinexta, società leader nei servizi Digital Trust, Cyber Security e Business Innovation, ha finalizzato oggi, tramite la sua controllata Warrant Hub, una offerta vincolante e irrevocabile per l’acquisizione del 73,9% del capitale di Abf Group.

L’operazione si è concretizzata attraverso la sottoscrizione di una put option. Il 26,1% del capitale continuerà a essere detenuto dai tre soci fondatori e alcuni manager.

L’enterprise value per il 100% di Abf Group è stato valutato in 155 milioni di euro. Pertanto, ipotizzando un indebitamento finanziario netto pari a zero, il corrispettivo per l’acquisto del 73,9% del capitale della società sarebbe pari a 114,6 milioni, di cui l’85% (pari a 97,4 milioni), verrebbe pagato al closing e la restante parte verrà pagata tramite due earn-out, pari rispettivamente a 5,7 milioni e 11,5 milioni, legati alle performance 2023 e 2024.

L’operazione è in linea con la strategia di posizionamento internazionale di Tinexta e consente a Warrant Hub, già presente in Francia con Euroquality e in Spagna con Evalue, di porsi sul mercato europeo come uno dei pochi operatori presenti a sostegno dell’innovazione e della crescita delle imprese.

Ore 9:30 – Ftse Mib +0,77% a 30.529 punti

Sul listino principale si mette in luce una pattuglia di titoli guidata da Amplifon, seguita a ruota da Diasorin, Cnh, Interpump, tutti in rialzo di circa il 4%.

Sul fondo le banche, che nell’ultimo anno e mezzo hanno beneficiato ampiamente dei rialzi dei tassi, con cali nell’ordine del 4% per Bper e Unicredit, quest’ultima peraltro nel mirino di un downgrade degli analisti di Oddo Bhf, che hanno tagliato il rating sul titolo da outperform a neutral con un prezzo obiettivo di 34 euro, comunque ben più alto degli attuali corsi azionari. Giù anche il Banco Bpm che cede oltre il 3%, mentre Mps contiene i danni a -1,5%.

Sul mercato obbligazionario, il rendimento del Btp decennale crolla a 3,78%, mentre lo spread si porta in area 174 punti

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, da segnalare che Leonardo, di concerto con il ministero della Difesa Italiano, ha siglato un’alleanza strategica con il gruppo franco-tedesco Knds. Obiettivo è la creazione di un nuovo mezzo corazzato, all’interno del programma Main Battle Tank che si basa sul Leopard 2 tedesco. Leonardo avrà il ruolo di sviluppare la parte di digitalizzazione e delle componenti elettroniche. Intanto è attesa in queste ore a Tokyo la firma degli accordi tra Italia, Regno Unito e Giappone per lo sviluppo del caccia Tempest.

Brunello Cucinelli, preso atto di un’ulteriore accelerazione delle vendite, ha deciso di alzare le stime di fatturato e prevede ora di superare quota 1,1 miliardi quest’anno, con una crescita compresa tra il +22% e il +23% a cambi correnti, e “una marginalità e un utile molto importanti”. La stima precedente era di una crescita dei ricavi tra +20% e +22%. La casa di moda umbra, che prevede una crescita del +10% nel 2024, si appresta peraltro a sbarcare sul Ftse Mib a partire dal prossimo 18 dicembre.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Mediobanca hanno alzato il target price sullo stesso titolo Brunello Cucinelli da 86 a 89 euro, confermando il rating neutral; SocGen ha alzato il target da 95 a 101 euro, confermando il buy.

Oddo Bhf ha tagliato il giudizio su Unicredit da outperform a neutral con un prezzo obiettivo di 34 euro.

Fra le altre notizie, B.F., la holding di Bonifiche Ferraresi, ha comunicato che è stato sottoscritto il 100% dell’aumento di capitale da 300 milioni.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi in rialzo, all’indomani di una seduta contrastata che ha visto Piazza Affari chiudere debole (Ftse Mib -0,15% a 30.295 punti). La Borsa italiana è stata solo in parte sostenuta da un guizzo di Leonardo; bene anche Amplifon; sul fondo Tim.

In serata si è materializzata la tanto attesa svolta accomodante della Fed, che da una parte ha lasciato i tassi fermi per la terza volta consecutiva a 5 25-5,50%, mentre dall’altra ha aperto la strada a molteplici tagli del costo del denaro a partire dal 2024. In particolare, le previsioni degli esponenti del Fomc indicano almeno tre tagli dei tassi nel corso del 2024, meno dei quattro stimati dal mercato, che però ha festeggiato con una nuova fiammata di Wall Street e il Dow Jones su livelli record, mentre il dollaro ha perso terreno; in netto calo i rendimenti dei Treasuries.

Oggi tocca alla Bce, ancor più motivata in teoria a gettare le basi di un allentamento, vista la decisa frenata dell’inflazione e una fase ormai prolungata di stagnazione nell’Eurozona.

Si riunisce anche la Bank of England.

In agenda alcuni dati fra cui le vendite al dettaglio di novembre negli Stati Uniti e le richieste settimanali di sussidio.

I future Usa trattano stamattina nuovamente in rialzo.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -0,73% a 32.686 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro punta quota 1,09; il petrolio è leggermente positivo con il Brent a 74 dollari e il Wti a 69 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso ieri sera in rally: Dow Jones +1,40% a 37.090 punti, S&P 500 +1,37% a 4.707 punti, Nasdaq +1,38% a 14.733 punti.

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