Borsa italiana oggi: Safilo silura Ferragni. Juventus, pronto aumento capitale
Ste. Ne.
22-12-2023 — 08:43
Focus sull’inflazione americana Pce di novembre
Seduta di consolidamento alla vigilia del ponte natalizio. La Borsa italiana in particolare resterà chiusa a Natale e Santo Stefano per riaprire mercoledì 27. Il mercato si avvia a chiudere un 2023 di forte recupero sia sull’azionario sia sull’obbligazionario, sulle aspettative di tagli dei tassi da parte delle banche centrali che secondo le previsioni si potrebbero concretizzare a partire da marzo. Intanto l’inflazione americana Pce di novembre ha evidenziato nel pomeriggio una frenata più marcata del previsto. (Scorrere verso il basso per vedere tutti gli aggiornamenti della diretta news)
Ore 17:30 – Ftse Mib finale +0,26% a 30.353 punti
Piazza Affari chiude in rialzo assieme al resto d’Europa, mentre Wall Street prosegue la sua corsa dopo la frenata dell’inflazione Pce che offre margini di manovra alla Fed per un futuro allentamento.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp Bund si restringe ulteriormente a 156 punti, con il rendimento del decennale italiano in calo a 3,53%.
Tornando al Ftse Mib, da registrare un recupero delle banche con Banco Bpm, Mps e Mediobanca in cima al listino con rialzi nell’ordine di 1 punto percentuale.
Il bilancio della settimana è piatto (-0,07%). In evidenza nell’ottava soprattutto Telecom Italia con +11,6%, seguita da Cnh +4,4% e Prysmian +3,6%; sul fondo Ferrari (-5,4%) e A2a (-4,1%).
Ore 15:00 – Borsa Milano sopra la parità
Borsa italiana ben intonata, con il Ftse Mib in rialzo di circa lo 0,3% in linea con il resto d’Europa e i future di Wall Street.
Negli Usa l’inflazione Pce di novembre è uscita più debole delle attese a +2,6% su anno (2,8% il consensus da +3% di ottobre) e i prezzi core a +3,2% (consensus +3,3%).
Il dollaro s’indebolisce ulteriormente con l’euro che riscavalca quota 1,10 contro il biglietto verde. Petrolio ben intonato con il Brent a 80 dollari e il Wti a 74,5 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, sul listino principale tornano le ricoperture su Diasorin (+1,8%), penalizzata a inizio settimana dalle indicazioni del piano industriale. Inoltre si mettono in luce Eni fra i petroliferi e le utilities con Enel, con rialzi nell’ordine di circa 1 punto percentuale.
In 2024 svolta dei tassi e crescita utili: Gamma Capital Markets
“Gli investitori hanno ormai accantonato le preoccupazioni circa il deficit di bilancio, le guerre in Medio-Oriente e nell’Est Europa e le altre questioni fondamentali che affliggono sia gli Stati Uniti che l’intera scena globale. Tutti vogliono festeggiare il Natale sull’onda del rallentamento dell’inflazione, dei tagli annunciati dalla Fed nel 2024, degli utili delle società che hanno battuto le stime degli analisti durante l’ultima earning season e infine della possibile ripresa economica nella seconda metà dell’anno. Forse è stato proprio quel deficit di bilancio, o forse anche le imminenti elezioni negli Usa l’anno prossimo a determinare un approccio accomodante della Fed nell’ultima riunione di dicembre”. E’ quanto si legge nell’ultima Market Overview a cura di Carlo De Luca (Responsabile Investimenti) e Alessio Garzone (Senior Analyst) di Gamma Capital Markets, società di consulenza finanziaria specializzata in gestioni patrimoniali.
“In tale contesto, ci aspettiamo che nel 2024 possa esserci un punto di svolta nei tassi e nella crescita degli utili tale da dipingere una win-win situation, sia per il comparto obbligazionario che per il comparto equity growth e small cap. In particolare, abbiamo davanti a noi due scenari principali: 1) economia che rallenta molto 2) economia che non rallenta affatto. Nel primo caso, la Fed sarà propensa a tagliare i tassi di interesse con più rapidità e con più frequenza, per scongiurare il rischio recessione e rilanciare l’economia. Nel secondo caso, in presenza di economia forte, le trimestrali potrebbero sorprendere al rialzo le stime degli analisti e in particolar modo alcuni settori sottovalutati tra cui la tecnologia in generale.
Il portafoglio del 2024 di Gamma Capital Markets prevede di dare peso nell’Equity a Usa (robotica, semiconduttori, cyber security, energie rinnovabili, solare e idrogeno, small e mid cap); Cina (Tech ADR e China A-Shares); India; e Giappone. Sui bond vengono indicati Europa (Corporate, maturity max 5 anni); ed emergenti (hard and local currency); e fra le commodities l’oro con copertura di cambio. Per quanto riguarda le valute, “secondo la nostra view, il dollaro subirà una forte svalutazione durante il 2024, per cui, dove sarà possibile, copriremo il cambio”. I pesi “dipenderanno dai profili di rischio”.
Ore 11:10 – Safilo positiva dopo addio a Ferragni
Safilo Group +0,22% a 0,928 euro a metà mattina dopo che il gruppo ha interrotto l’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio. Equita Sim conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo di 1,30 euro sul titolo. “La decisione – scrive il broker – si ricollega alle ripercussioni della multa comminata dall’autorità per pratiche commerciali scorrette relative a sponsorizzazioni di prodotti il cui ricavato avrebbe dovuto in parte finanziare alcune iniziative benefiche. L’accordo quinquennale, annunciato nel settembre 2021, è diventato operativo dal 2022 e sarebbe dovuto terminare a fine 2026. Non ci aspettiamo impatti tangibili sui numeri del gruppo”.
Ore 10:45 – Ftse Mib +0,04% a 30.284 punti
Il listino principale viene guidato dai petroliferi, in scia a una cauta ripresa delle quotazioni del greggio, con Eni a +0,9%.
In coda il lusso con Brunello Cucinelli e Moncler in calo di circa un punto percentuale, fuori dal Ftse Mib andamento analogo per Salvatore Ferragamo si cui Stifel ha tagliato il prezzo obiettivo da 13,40 a 11,50 euro, confermando la raccomandazione hold.
Fra le altre indicazioni dei broker, Mediobanca ha alzato il target price su De’Longhi (+2,5%) che ha dato vita a un polo delle macchine del caffè in un’operazione da 374 milioni di dollari, da 26 a 29,50 euro, confermando il giudizio neutral; raccomandazione buy da Equita Sim con target alzato da 28,90 a 33,80 euro e da Banca Akros che porta il tp da 32 a 38 euro.
Juventus -1,8% all’indomani di un +5% e dopo che il club ha nominato Citigroup e Unicredit quali joint global coordinators per il programmato aumento di capitale da 200 milioni.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib anticipano un’apertura debole per l’ultima seduta prima del ponte natalizio.
Fra le notizie, da segnalare che Safilo ha annunciato l’interruzione dell’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni. Questo “a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio”, spiega una nota. Nuova tegola quindi per la Ferragni, dopo che nei giorni scorsi l’antitrust aveva sanzionato società riconducibili alla famosa influencer per oltre 1 milione, e Balocco per 420 mila euro per pratica commerciale scorretta, poiché secondo l’autority avevano fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro ‘griffato’ Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino.
Juventus, ieri in gran spolvero (+5,4%) dopo la sentenza europea che riapre i giochi sulla Superlega, ha nominato Citigroup e Unicredit quali joint global coordinators nell’ambito dell’aumento di capitale in opzione fino a massimi 200 milioni. Inoltre Exor, oltre ad aderire pro quota (63,8%) si è impegnata a sottoscrivere l’inoptato fino a un ammontare complessivo pari a circa 72 milioni.
Maxi operazione per De’ Longhi, che ha dato vita a un polo di rilevanza mondiale nel segmento delle macchine del caffè attraverso un’operazione di business combination tra Eversys e La Marzocco. L’operazione prevede la creazione di una nuova struttura societaria controllata da De’Longhi, con il conferimento di Eversys, accanto all’acquisizione di circa il 41,2% de La Marzocco International, sia da De’ Longhi Industrial che dai soci di minoranza, per un esborso in denaro pari a 374 milioni di dollari complessivi. Le restanti quote verranno conferite nella nuova struttura societaria da parte dei soci. Il gruppo De’ Longhi avrà circa il 61,4% del nuovo polo, mentre quote minoritarie saranno detenute da De Longhi Industrial (26,6%) e dagli attuali azionisti di minoranza di La Marzocco (circa il 12%). L’operazione punta alla creazione di un polo nel caffè da 372 milioni di ricavi aggregati con un Ebitda di circa 87 milioni (prima delle sinergie).
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Mediobanca hanno alzato il prezzo obiettivo sulla stessa De’Longhi da 26 a 29,50 euro, confermando il giudizio neutral.
Stifel ha tagliato il target price su Salvatore Ferragamo da 13,40 a 11,50 euro, confermando il rating hold.
Fra le altre news, Biesse ha sottoscritto un contratto per l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Gmm Finance, holding a capo del Gruppo Gmm di cui fanno parte anche le società Gmm Spa, Bavelloni Spa e Techni Waterjet Ltd., nonché le rispettive controllate italiane ed estere, attive nei settori delle macchine utensili per la lavorazione della pietra, del vetro e di altri materiali. Il corrispettivo provvisorio dell’acquisizione, che verrà regolato integralmente per cassa al closing, pari a circa 72 milioni, è stato determinato considerando una Posizione finanziaria netta debitoria partendo da un Enterprise Value di 86,5 milioni.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa o leggermente negativa, all’indomani di una seduta debole che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in calo (Ftse Mib -0,29% a 30.274 punti). La Borsa italiana è stata zavorrata da vendite su alcuni titoli fra cui Ferrari, nel mirino di prese di beneficio, mentre si è messa in luce Erg dopo il debutto con un’operazione negli Stati Uniti; nuovi acquisti inoltre su Tim, con le azioni sui massimi da tre mesi sopra quota 30 centesimi.
Recupero invece ieri per Wall Street, all’indomani di una seduta di vendite, mentre il mercato è tornato a scommettere su imminenti tagli dei tassi da parte della Fed.
Sul fronte macro, attesa oggi per l’inflazione americana Pce di novembre: il dato, monitorato dalla Federal Reserve ai fini delle decisioni di politica monetaria, è stimato dal consensus a +2,8% da +3% di ottobre, mentre l’indice core è visto a +3,3% da 3,5%.
I future Usa trattano stamattina sotto la parità.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +0,09% a 33.169 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida intorno a 1,10; il petrolio è ben intonato con il Brent a 80 dollari e il Wti a 74 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera in buon rialzo: Dow Jones +0,87% a 37.404 punti, S&P 500 +1,02% a 4.746 punti, Nasdaq +1,26% a 14.963 punti.
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