Finanzareport.it | Mps e l'ipotesi fusione nel 2024: Unicredit torna in corsa con Bper e Bpm - Finanza Report

Sab 27 Aprile 2024 — 13:01

Mps e l’ipotesi fusione nel 2024: Unicredit torna in corsa con Bper e Bpm



Tornano i rumors, intanto Siena svetta fra le banche italiane per capitale

mps vendita

Mps osservata speciale anche all’inizio del nuovo anno per una possibile fusione che potrebbe prendere forma nel corso del 2024.

Mps, fusione 2024?

Il tema di una fusione Mps, già fra i più gettonati dai rumors di mercato, è tornato a fare capolino nel fine settimana.

A rilanciarlo una ricostruzione di Milano Finanza, secondo cui fra i pretendenti sarebbe tornata in auge anche Unicredit, che aveva respinto Siena dopo una due diligence, affiancando Bper e Banco Bpm. Non viene nemmeno esclusa l’ipotesi stand alone. Il tutto dopo le recenti sentenze favorevoli per il Monte dei Paschi che consentiranno a Mps di ridurre ulteriormente i rischi legali e liberare capitale.

Il capitale di Rocca Salimbeni, scrive il giornale, è adesso il più alto in Italia e l’ottavo tra le banche dell’Eurozona, pari a 16,7% nel terzo trimestre, ed è atteso in ulteriore crescita. La banca inoltre è uscita dall’elenco degli istituti sistemici, con un impatto positivo sui requisiti patrimoniali.

Inoltre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, parlando con il Sole 24 Ore ha detto che la banca senese “è molto più ambita” e ha espresso la convinzione che “nel 2024 possa concretizzarsi una soluzione in grado di ridefinire il sistema bancario in un’ottica policentrica”.

In Borsa, ricordiamo, le azioni B.Mps hanno archiviato il 2023 con un balzo di circa il 60% e oggi il titolo si mette in luce con un rialzo a metà mattina di circa il 4% a 3,17 euro.

Mps, Bper, Bpm, Unicredit

Il Tesoro ha recentemente tagliato la quota in Mps del 25% portandosi al 39% del capitale. Gli impegni di lock-up a non vendere scadranno a metà febbraio: il Mef potrebbe collocare nuovi pacchetti di azioni oppure accelerare sulla ricerca di un partner per la banca senese.

I papabili secondo il giornale “sono sempre tre: Banco Bpm, Bper e Unicredit”. La ricostruzione di stampa rilancia in particolare l’ipotesi di un matrimonio tra Mps e Bper, “anche per la migliore intesa” tra il ceo Luigi Lovaglio e Carlo Cimbri, “dominus di quell’Unipol che è socio forte” della banca modenese.

“Ma anche Unicredit potrebbe tornare sui propri passi”, mentre il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, è tornato recentemente a smentire un’ipotesi di aggregazione.

Nelle tre ipotesi di fusione, il Tesoro si diluirebbe al 18% circa con Bper, al 16% con Bpm e a un 3% con Unicredit. Fra i nodi, quello del marchio che Siena potrebbe o meno mantenere.

Ma c’è, altrettanto valida, l’ipotesi stand-alone, che vedrebbe il Mef collocare altri titoli e affidare definitivamente il destino di Siena al mercato.

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