Carige: un altro fondo in campo. Bper punta alla good bank?

Un altro fondo sarebbe sceso in campo per un possibile salvataggio di Carige. Si tratta di Helmann & Friedman (H&F), un gruppo di private equity basato a San Francisco ma già noto in Italia per alcune operazioni. Lo ha scritto oggi il Messaggero. Secondo quanto riporta invece MF, al dossier sarebbe interessata anche Bper. Tuttavia, secondo gli analisti, Bper potrebbe essere interessata in particolare a una good bank di Carige, con annesso esborso da parte del governo, scenario che fa quindi pensare a una liquidazione di Carige sul modello banche venete-Intesa Sanpaolo che comporterebbe perciò l’azzeramento degli attuali azionisti.

Carige: pista fondi è “calda” con H&F, Warburg, Apollo e Varde

Quanto alla pista dei fondi, H&F è l’ultimo soggetto ad avere chiesto l’accesso alla data room per effettuare la due diligence dopo Warburg, Apollo e Varde.

Sondaggi concreti quindi, ma che non necessariamente sfoceranno in un’offerta entro l’estate (il commissariamento Bce scadrà a fine settembre). Helmann & Friedman (H&F) è comunque un interlocutore conosciuto, avendo fra l’altro acquisito da Intesa Sanpaolo, assieme al fondo sovrano di Singapore Gic, la piattaforma distributiva Allfunds Bank. H&F, ricorda il Messaggero, oggi possiede la maggioranza di TeamSystem, società italiana specializzata nello sviluppo software e nei servizi per le aziende, e ha chiesto ai commissari Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener di entrare in data room per svolgere una due diligence.

Carige, le strategie dei fondi

Il fondo di San Francisco avendo Allfunds potrebbe sviluppare sinergie con Cesare Ponti e riprendere il progetto poi accantonato da Blackrock.

Intanto Apollo ha nominato Grimaldi studio legale; Varde Partners, rientrato dalla finestra, godrebbe invece dell’appoggio di Malacalza Investimenti, primo socio con il 27,5%.

Sul fronte degli Npl, dei quattro soggetti interessati, H&F e Warburg puntano sull’intervento di Sga che ha presentato un’offerta vincolante per acquistare 1,9 miliardi di Npl a un prezzo vicino a 30 centesimi mentre Värde Partners e Apollo potrebbero gestire in casa i crediti deteriorati.

I commissari cercano comunque di stringere i tempi e potrebbero essere convocati a Francoforte in Bce dal 12 giugno in avanti.

Bper interessata a Carige?

Per il salvataggio di Carige, ha scritto invece oggi MF, non ci sarebbero in campo solo investitori istituzionali, ma anche una banca: Bper. Al momento, sempre secondo il giornale finanziario, si tratterebbe di una ricognizione del tutto preliminare per stabilire se l’operazione sia o meno di interesse per Modena, che si era già fatta avanti per Carige quando l’ad della banca ligure era Paolo Fiorentino.

Sarebbe l’operazione da molti auspicata che prevede in sostanza una fusione bancaria. Gli analisti però mettono in guardia. In particolare, secondo Fidentiis un’operazione di questo tipo passerebbe non solo dal deconsolidamento degli Npl con il passaggio alla Sga del Tesoro, ma anche da un paracadute legale e da una “gratuity” versata dal governo a Bper per finanziare le attuali attività ponderate per il rischio (Rwa) di Carige.

In particolare Bper per mantenere invariato il suo Cet1 al 14,2% necessiterebbe di un contributo fino a 2 miliardi di euro pagato dal governo.

Viene quindi evocata un’operazione simile alla Liquidazione coatta amministrativa di Popolare Vicenza e Veneto Banca, con la cessione della good bank a Intesa Sanpaolo per 1 euro ma un impegno a carico dello Stato per oltre 5 miliardi. A queste condizioni, osserva Fidentiis, altre banche potrebbero mostrare interesse per la banca genovese.