Finanzareport.it | Ubi, fondazioni al bivio su ops Intesa Sanpaolo - Finanza Report

Gio 02 Maggio 2024 — 14:44

Ubi, fondazioni al bivio su ops Intesa Sanpaolo



Cuneo conferma le sue perplessità. Venerdì potrebbe arrivare la decisione di Monte Lombardia, a sua volta azionista di Cattolica che ieri ha deciso di aderire all’offerta

ubi banca offerta

(Articolo aggiornato dopo la chiusura di Borsa) – Fondazioni Ubi al bivio sull’ops targata Intesa Sanpaolo. Il tempo scorre e già entro questa settimana si dovrebbe avere un quadro più chiaro delle scelte dei grandi soci, come la Fondazione Banca Monte di Lombardia che proprio venerdì avrebbe convocato il cda per fare il punto sull’offerta. Si è invece riunita oggi la Fondazione Cr Cuneo, che ha in comune con l’ente lombardo l’advisor scelto per l’occasione, Société Générale. Al termine dell’incontro, Cuneo ha sostanzialmente confermato le sue perplessità sulla proposta di Intesa.

Ubi, Fondazioni verso decisioni su ops

Si tratterà di vedere se la mossa di Cattolica, il cui cda ha deciso ieri di aderire all’ops di Intesa con il suo 1%, sia destinata o meno a portare scompiglio nel fronte del no, finora apparentemente granitico.

La decisione del gruppo assicurativo rappresenta infatti uno strappo rispetto all’orientamento fin qui espresso dal patto Car, che con il suo 19% del capitale ha bollato fin dall’inizio l’offerta (che termina il 28 luglio) come irricevibile. Ma la mossa di Cattolica è anche scaturita in un contesto profondamente mutato per la compagnia, che in virtù dei recenti accordi si appresta a entrare nell’orbita di Generali, il cui principale azionista Mediobanca è anche l’advisor di punta di Intesa Sanpaolo nell’offerta.

Monte di Lombardia

Si attende fra le altre la decisione di Monte Lombardia (3,95% di Ubi). L’ente di Pavia, che nei giorni scorsi aveva aperto a una possibile adesione all’offerta, pur auspicando un ritocco del prezzo, si dovrebbe riunire venerdì, secondo le ultime indiscrezioni. In particolare, secondo i rumors, sono stati convocati per venerdì prossimo un cda e un comitato di indirizzo, facendo pensare a una possibile svolta.

Da segnalare che la Fondazione Banca Monte di Lombardia detiene anche il 3,16% di Cattolica e che il suo presidente Aldo Poli è anche il vice presidente del gruppo assicurativo, che ieri ha appunto deciso di aderire all’offerta.

Per contro, viene fatto notare, la scelta di Cattolica è stata dettata dal venir meno di un interesse “industriale” con Ubi (che ha deciso di internalizzare l’attività assicurativa) e al rischio, in caso di fallimento dell’ops, di dover sopportare un calo del titolo. Motivazioni proprie della compagnia veronese che non precludono valutazioni diverse da parte della Fondazione, che come azionista di Ubi deciderà sulla convenienza dell’offerta di Intesa in un’ottica di valorizzazione del proprio patrimonio e della propria missione istituzionale.

Cr Cuneo

Quanto alla Fondazione Cr Cuneo (5,9% di Ubi), l’ente guidato da Giandomenico Genta ha già effettuato una valutazione dell’ops assieme a SocGen ed è tornato a riunirsi proprio oggi.

Gli organi della Fondazione, spiega una nota, “hanno confermato che l’Ops di Intesa Sanpaolo, come attualmente prospettata, presenta elementi non conformi alle attese della stessa Fondazione”.

“Conseguentemente, ribadendo la più ampia fiducia nell’operato del presidente Genta il Consiglio Generale all’unanimità gli ha conferito mandato di proseguire nelle attività di istruttoria e interlocuzione con i vari soggetti coinvolti. Ogni ulteriore elemento per le più opportune valutazioni verrà portato all’attenzione del Consiglio Generale in occasione della prossima seduta”.

Massiah sul Financial Times all’attacco dell’operazione

Intanto il ceo di Ubi Victor Massiah, interpellato dal Financial Times, ha detto che l’acquisizione del controllo di Ubi da parte di Intesa “creerebbe una sorta di monopolio e non credo che sia una cosa appropriata”.

Ma il manager ha risfoderato la carta M&A. Se la banca “continuerà a rimanere indipendente” delle proposte di acquisizione “saranno finalizzate entro la fine dell’anno”, ha detto Massiah. Quanto ai maxi dividendi messi sul piatto con l’aggiornamento al piano industriale, e che rientreranno nelle valutazioni dalle fondazioni Ubi, il manager ha spiegato: “La nostra filosofia è sempre stata quella di tenere le riserve di liquidità… avevamo la responsabilità di far capire agli azionisti quale opportunità avrebbero perso se avessero scelto di cedere le proprie azioni a Intesa”.

Alla data di oggi le adesioni all’ops, partita il 6 luglio, superano di poco il 2%.

Il mercato, che finora aveva scommesso su un possibile rilancio dell’offerta (1,7 azioni Intesa per ciascun titolo Ubi), sembra oggi rientrare nei ranghi, dopo che già ieri i rispettivi titoli si erano mossi all’unisono. In Borsa le azioni Intesa Sanpaolo segnano in chiusura -0,02% a 1,781 euro, Ubi -1,26% a 3,068 euro.

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