Finanzareport.it | Tim, Vivendi cerca la via d'uscita - Finanza Report

Mar 21 Maggio 2024 — 05:45

Tim, Vivendi cerca la via d’uscita



De Puyfontaine all’assemblea: “Nuovo capitolo in Italia ma senza Telecom. Spero il prossimo anno di potervi dire che il caso è chiuso”

mediaset vivendi tim

Tim debole in Borsa (-1% a metà mattina) dopo che Vivendi, il primo azionista di Telecom Italia con una quota del 23,75%, ha messo in chiaro che la compagnia telefonica non è più considerata un asset strategico per il gruppo parigino. Questo apre le porte ad un “nuovo capitolo” per Vivendi in Italia, che potrebbe includere la cessione della sua partecipazione in Telecom.

Per Vivendi riassetto nel 2025

L’amministratore delegato, Arnaud de Puyfontaine, ha detto ieri sera all’assemblea che Vivendi sta valutando un piano di riassetto che prevede la scissione parziale del gruppo, con la quotazione indipendente di Canal+, Havas e delle attività editoriali. Vivendi rimarrebbe una società d’investimento quotata in Borsa. L’obiettivo è quello di ridurre lo sconto sul valore delle azioni Vivendi, che attualmente si aggira intorno al 44%.

Il ceo ha affermato che il gruppo vuole “scrivere un nuovo capitolo in Italia, ma non più con Telecom”. Ha spiegato che l’ingresso nel capitale di Telecom nel 2015 è stato “casuale” e che non è stato possibile raggiungere gli obiettivi di creazione di valore.

Vivendi contesta la decisione del cda Tim di vendere la rete a Kkr per 18,8 miliardi, ritenendo che il prezzo sia troppo basso. Il gruppo ha avviato diverse iniziative, compresa quella di impugnare la decisione del cda guidato da Pietro Labriola, avvenuta senza passaggio in assemblea (prima udienza a Milano il 21 maggio).

Tim, Vivendi studia uscita

Resta da vedere quale sarà il “nuovo capitolo”. Sui tempi De Puyfontaine ha affermato: “Spero il prossimo anno di potervi dire che il caso è chiuso”.

A proposito della vendita della rete, il manager francese ha spiegato: “Capiamo che l’operazione è sostenuta dall’esablishment politico italiano – ha aggiunto il ceo – non siamo contro la decisione, ma come azionisti abbiamo il diritto a una valutazione corretta che sostenga il valore della nostra quota”.

La strategia sembra essere pertanto quella di valorizzare la quota, dichiaratamente non più strategica, contestando la cessione della rete alle condizioni concordate con Kkr, con un prezzo per NetCo che potrebbe al massimo raggiungere 22 miliardi, da un enterprise value concordato di 18,8 miliardi, in virtù dei supplementi (earn out) che potrebbero scattare nell’operazione. Il contratto è sottoposto alla sola condizione sospensiva del via libera da parte dell’antitrust europeo, e Tim conta di chiudere entro l’estate.

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