Finanzareport.it | Tim, il Pd a gamba tesa su vendita rete - Finanza Report

Lun 20 Maggio 2024 — 14:01

Tim, il Pd a gamba tesa su vendita rete



L’accusa al governo Meloni è di avere sperperato 2,5 miliardi di soldi pubblici senza assicurarsi il controllo della Netco

La vendita della rete Tim, su cui già pendono rischi legali per la posizione contraria del primo socio Vivendi, diviene oggetto di confronto politico; e finisce nel mirino del Pd di Elly Schlein, che ha dato vita recentemente a un Dipartimento Digitale.

L’accusa al governo Meloni in sostanza è di avere sperperato 2,5 miliardi di soldi pubblici senza assicurarsi il controllo della Netco.

Il Mef infatti parteciperà alla cordata guidata dal fondo Kkr e lo stesso dovrebbe fare il fondo F2i.

La presa di posizione sulla vendita della rete Tim da parte del Pd fa seguito al via libera del cda all’offerta vincolante presentata dal fondo americano, fra le proteste di Vivendi, che ha il 24% del capitale. Respinta invece la proposta per Tim Sparkle.

Da parte sua il ceo di Tim Pietro Labriola ha difeso la vendita della rete invitando Vivendi a “sedersi e parlarne”.

Il dipartimento digitale del Pd, spiega oggi Repubblica, ha elaborato un “position paper” sull’argomento. Nel documento si legge che “la vendita della rete Tim, decisa secondo le logiche finanziarie di un ristretto gruppo di azionisti, non risponde a logiche di mercato e tantomeno industriali. Questa decisione è stata presa con l’assenso e l’appoggio decisivo del governo, che impegna oltre 2,5 miliardi di risorse pubbliche, per acquisire una quota minoritaria della nuova.società senza che ciò garantisca un controllo pubblico della rete, asset strategico per la transizione digitale italiana”.

La contraddizione del governo Meloni, secondo il Partito Democratico, sta nel fatto che prima ha rivendicato una sovranità nazionale e poi ha assecondato lo spezzatino in due società, una controllata da Vivendi e una da Kkr, rinunciando al controllo pubblico.

Invece, secondo gli economisti del Pd, si doveva prima favorire una fusione orizzontale tra Tim e Open Fiber, riorganizzando anche le partecipazioni dello Stato esistenti in EiTower e RaiWay, e poi valutare la separazione verticale negoziando i rimedi con l’antitrust europeo.

Oggi, stando a questa posizione, il governo impegna 2,5 miliardi senza ottenere nulla di aggiuntivo rispetto ai vincoli che già possiede con la legge del golden power.

Tra gli esperti schierati da Schlein ci sono la coordinatrice Annarosa Pesole, economista del Lavoro, Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Diseguaglianze, Paolo De Rosa, ex Cto del governo Draghi, Piero De Chiara, Francesca Bria, esperta di innovazione e politiche digitali oltre che consigliere Rai, Maria Savona docente presso l’Università del Sussex e Luiss.

In Borsa intanto alle ore 9,42 le azioni Telecom Italia segnano -0,11% a 0,2625 euro, con il Ftse Mib a +0,60%.

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