Finanzareport.it | Spezzatino Mps, per sindacati la Ruocco sbaglia - Finanza Report

Sab 27 Aprile 2024 — 01:45

Spezzatino Mps, per sindacati la Ruocco sbaglia



La deputata del Movimento 5 Stelle, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, ha puntato il dito contro la “svendita” della banca senese, ipotizzando fra l’altro la vendita di filiali alla Popolare di Bari e una trasformazione della restante parte dell’istituto in una bad bank

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Reazioni per lo più negative da parte dei sindacati alle affermazioni di Carla Ruocco, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, sul futuro di Mps. La deputata del Movimento 5 Stelle, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, ha puntato il dito contro la “svendita” della banca senese, ipotizzando fra l’altro la vendita di filiali alla Popolare di Bari e una trasformazione della restante parte dell’istituto in una bad bank.

Mps, Ruocco punta il dito contro svendita

“Non è il momento di svendere un’importante realtà bancaria come il Monte dei Paschi di Siena, men che mai a concorrenti Ue o extra Ue. Nessun Paese europeo svende le sue banche a istituti stranieri. L’Italia prenda esempio dalla Spagna e riapra il dossier con l’Europa”, ha detto Carla Ruocco al giornale economico, commentando il cantiere per la privatizzazione dell’istituto senese e mettendolo a confronto con i progetti di fusione per Bankia, la Mps di Spagna.

La deputata ha ricordato che agli attuali prezzi lo Stato “con la sua partecipazione pari al 68% incasserebbe dalla cessione della banca circa 1 miliardo a fronte di un investimento complessivo di quasi 8,5 miliardi. Il rendimento per lo Stato sarebbe pari a -90% dell’investimento fatto”.

Mps e Popolare di Bari

“A mio avviso – ha poi ipotizzato la presidente della Commissione banche – si potrebbero cedere le filiali e gli sportelli a uno o più soggetti nazionali, ad esempio alla Popolare di Bari (controllata al 97% da Mcc, istituto pubblico, ndr) per creare la banca del Sud oppure ad altri istituti, per creare un terzo, quarto player nazionale e trasformare la restante parte di Mps in una bad bank nazionale fondendola anche con Amco”.

Le parole di Ruocco arrivano mentre il ministero dell’Economia guidato da Roberto Gualtieri (Pd), stando a diverse indiscrezioni di stampa, starebbe per sfornare il decreto che prepara la strada per uscire dal capitale di Mps entro il 2021, come richiesto dalla Commissione Ue.

Intanto il cda di Mps ha convocato per il 4 ottobre l’assemblea straordinaria chiamata ad approvare il progetto di scissione di 8,1 miliardi di Npl a favore di Amco e le conseguenti modifiche statutarie.

Carla Ruocco Mps

Carla Ruocco

First Cisl: ipotesi pericolosa

Le prime reazioni arrivano dai sindacati bancari. “La storia del Monte dei Paschi di Siena non può finire con una vendita a spezzatino. L’ipotesi prospettata da Carla Ruocco appare contradditoria e potenzialmente pericolosa per l’interesse del Paese e per i lavoratori”, ha commentato nel fine settimana il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani.

Per il sindacalista, “Ruocco ha ragione su due punti. Primo, le banche italiane devono continuare ad assolvere un ruolo cruciale nel sostenere l’economia colpita dal Covid-19. Secondo, la privatizzazione di Mps nei tempi stabiliti dalla Bce determinerebbe per lo Stato azionista una perdita ingente. Va rilevato inoltre che il sistema bancario verrebbe privato di un attore rilevante al fine di attuare le politiche creditizie che il governo ha il dovere di definire.

Tuttavia fare “dell’istituto senese il baluardo, insieme ad Amco, di una bad bank nazionale, ora che con il via libera della Bce il suo bilancio verrà ripulito dagli Npl e i ratios sui deteriorati diverranno migliori della media del sistema (il gross Npe ratio passerà dal 12,4% al 4,3%), risulta incomprensibile – ha aggiunto il numero uno dei bancari della Cisl -. Così come è difficile da comprendere la cessione delle filiali alla Popolare di Bari, al momento impantanata nelle nomine”.

Uilca: no a smembramento

Sulla stessa lunghezza d’onda la Uilca. Il segretario generale, Massimo Masi, respinge “l’ipotesi di uno smembramento dell’Istituto toscano”. Secondo la Uilca l’idea di conferire alla Popolare di Bari, che “tra l’altro non ha ancora completato il proprio iter di risanamento”, le “filiali del Sud del Monte ci vede perplessi e contrari: la nuova Bpb dovrà – viene evidenziato – essere aggregatrice delle realtà bancarie del Sud”.

“Siamo convinti quindi della necessità di una proposta, possibilmente da parte di banche italiane, volta a dar vita al terzo polo bancario nazionale, alla stregua di quello che sta accadendo in Spagna. La politica e il Governo devono – conclude il sindacato – saper affrontare questa situazione anche con proposte innovative e non solo con le solite politiche di retroguardia”.

Intanto in Borsa alle ore 15,01 le azioni Banca Mps cedono lo 0,63% a 1,425 euro.

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Borsa italiana oggi: 26 aprile 2024

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