Poste, il mercato è cauto su dismissione del Tesoro

Azioni Poste Italiane negative oggi in Borsa dopo le indiscrezioni di stampa sulla possibile vendita dell’intera quota del Tesoro nel capitale del gruppo dei recapiti. Operazione che peraltro, fanno notare gli analisti, vedrebbe il Mef rinunciare anche alla propria ricca fetta di dividendi. Il titolo a fine mattinata cede circa un punto percentuale.

Secondo una ricostruzione di stampa, il Tesoro nel suo piano di dismissioni valuta la cessione dell’intera partecipazione del 29,26% in Poste Italiane.

Lo scrive il Sole 24 Ore, precisando che l’operazione potrebbe coincidere con la presentazione del nuovo piano strategico prevista per il 20 marzo.

La quota vale attualmente circa 3,8 miliardi.

La Cdp manterrebbe la sua partecipazione del 35% nella società.

La cessione della quota in Poste da parte del Tesoro non avverrebbe tramite un accelerated bookbuilding come è stato per il 25% di Mps, ma attraverso un’offerta pubblica di vendita (Opv) aperta sia agli investitori istituzionali, sia ai risparmiatori e ai dipendenti.

Fra le prime reazioni dei broker, gli analisti di Intermonte ritengono “improbabile che il Mef decida di cedere la totalità della propria quota in Poste rinunciando così totalmente al flusso annuo di dividendi (250 milioni di euro al Mef nel 2022). Riteniamo che il Mef possa decidere di vendere una quota rilevante, mantenendo allo stesso tempo una quota di circa il 10% che, sommata al 35% attualmente in mano a Cdp, assicurerebbe comunque un controllo da parte del Governo sulla governance societaria”.