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Ven 26 Aprile 2024 — 03:27

Borsa italiana oggi: Cnh, Exor, Creval, Mediaset, Juventus



L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa

Borsa italiana oggi

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, alla ripartenza dopo una seduta venerdì scorso positiva, che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in rialzo (Ftse Mib +0,88% a 24.744 punti,). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un bilancio positivo (+1,29%) mentre il consuntivo da inizio anno è un +11,3%.

Pochi oggi gli spunti macro in agenda, mentre giovedì prossimo si riunisce la Bce. La situazione Covid resta sotto i riflettori, anche in Italia dove il governo tenta di accelerare su riaperture e vaccinazioni.

Per l’obbligazionario, parte oggi il collocamento del Btp Futura dedicato al retail. I tassi cedolari minimi garantiti per la terza emissione sono fissati a 0,75% dal primo al quarto anno, all’1,20% dal quinto all’ottavo anno, all’1,65% dal nono al 12esimo anno, e infine al 2% dal 13esimo al 16esimo anno di vita del titolo.

I future Usa trattano questa mattina contrastati dopo nuovi massimi storici per Dow Jones e S&P500.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +0,01% a 29.685 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro è poco mosso a 1,1960; il petrolio consolida con il Brent a 66 dollari e il Wti a 63 dollari al barile.

Wall Street ha chiuso venerdì sera in rialzo: Dow Jones +0,48% a 34.200 punti, S&P 500 +0,36% a 4.185 punti, Nasdaq +0,10% a 14.052 punti.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, da segnalare che staccheranno il dividendo oggi una decina di società fra cui sei big del Ftse Mib: Banco Bpm, Campari, Cnh, Ferrari, Stellantis e Unicredit. A staccare la cedola saranno inoltre Banco Desio (anche le risparmio), BasicNet, Maire Tecnimont, Piaggio.

Da seguire Cnh Industrial, dopo che il gruppo ha annunciato lo stop alle trattative con la cinese Faw per Iveco. Cnh, che fa capo a Exor, andrà avanti con “i piani esistenti in vista della separazione delle attività On-Highway nella prima parte del 2022”. Il dossier aveva attirato l’attenzione del mondo politico, mentre il governo aveva preso in esame la possibilità di esercitare il golden power. La notizia è stata salutata positivamente dal ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ma anche dal ministro dell’economia francese Bruno Le Maire, interessato poiché in vendita c’era anche il costruttore transalpino di autobus Heuliez.

Fra le banche, occhi puntati sul Credito Valtellinese (Creval) nel giorno dell’assemblea e quando mancano due giorni allo stop dell’opa targata Crédit Agricole. Le adesioni all’offerta sono salite venerdì scorso al 16,18%. Il prezzo dell’opa è stato ritoccato la scorsa settimana da 10,50 a 12,2 euro (livello su cui è il titolo) e fino a 12,50 euro se le adesioni finali supereranno il 90%. L’assemblea dovrà approvare i conti, ma decidere anche se procedere al voto per rinnovare i vertici oppure rinunciare come chiesto dall’Agricole.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Berenberg hanno alzato il target price su Fineco Bank da 15,50 a 16 euro, confermando il rating buy.

Dodici delle maggiori squadre di calcio europee fra cui la Juventus, Inter e Milan, hanno annunciato domenica notte il lancio di una nuova competizione infrasettimanale, la “Super League”, destinata a competere con la tradizionale Champions League. I club fondatori della Super League, coordinata dal proprietario del Real Madrid Florentino Perez, dovrebbero ricevere subito 3,5 miliardi per effettuare investimenti e superare così l’emergenza Covid. L’annuncio è stato accompagnato dalle dure proteste dell’Uefa e dalla mobilitazione di alcuni leader politici fra cui il presidente francese Macron, che hanno criticato il principio di un campionato europeo chiuso. Gli altri club fondatori, oltre ai tre italiani, sono: Real Madrid, Atletico Madrid, Barcellona, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham.

Da segnalare inoltre su Borsa italiana oggi che Mediaset attende a breve la sentenza del Tribunale civile di Milano sulla maxi causa (fino a 3 miliardi) a Vivendi per il mancato acquisto di Premium nel 2016, e il successivo ingresso dei francesi nel capitale con una quota del 29%. La scorsa settimana il gruppo del Biscione ha precisato che, “considerato il contenzioso pendente, non c’è alcuna apertura dell’ultima ora”.

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