Finanzareport.it | Tim, il contro-piano sulla rete è una "Terna delle telecomunicazioni" - Finanza Report

Mar 14 Maggio 2024 — 16:49

Tim, il contro-piano sulla rete è una “Terna delle telecomunicazioni”



Titolo positivo a Piazza Affari, si attende la posizione di Vivendi

tim merlyn

Azioni Telecom Italia (Tim) sotto i riflettori oggi in Borsa (in buon rialzo a metà mattina) dopo il contro-piano sulla rete messo sul tavolo da un fondo che ha già rilevato circa il 3% della società.

Tim, contro-piano sulla rete

Il nome del piano è TimValue e punta a ritirare la rete Tim dal mercato per farne invece l’asset principale di una “Terna delle comunicazioni” in cui non ci sarebbe posto per la parte “consumer” relativa ai servizi.

A promuovere l’iniziativa, svelata nel fine settimana, è il fondo attivista Merlyn, guidato dal banchiere ex Jp Morgan Alessandro Barnaba. Non è espressione del primo socio Vivendi, che pure è in cerca di alternative alla vendita della rete Tim.

Si attende anzi il parere dei francesi, che detengono il 23,75% e rivendicano un’assemblea straordinaria in cui potrebbero stoppare l’offerta di Kkr sulla NetCo. E il contro piano spariglia le carte proprio in vista del giudizio del cda sull’offerta di Kkr per la rete.

Il fondo attivista chiede la rimozione dell’ad Pietro Labriola e candida al suo posto l’ex manager Telecom Stefano Siragusa, delineando una strategia che propone di mantenere la rete puntando invece alla cessione di Tim Brasil e dei servizi consumer.

Obiettivo dichiarato, riportare il titolo sopra 1 euro entro 24 mesi.

Dura la reazione del governo che tramite alcune fonti ha bocciato la “sedicente proposta” e confermato la propria intenzione di investire nel piano Kkr.

Da parte sua Tim sta verificando la partecipazione azionaria in capo al fondo, che ha dichiarato di avere un quota inferiore al 3% ma di essere preparato a salire al 5% per poter chiedere la convocazione di un’assemblea, e sottoporrà il documento al cda del prossimo 3 novembre.

Terna delle telecomunicazioni

Alessandro Barnaba, fondatore del fondo attivista Merlyn, ha spiegato in un’intervista a Repubblica di progettare “una Rete nazionale a guida pubblica come per Terna, perché questa creerà un grande valore per tutti. Non vogliamo che sia di proprietà di un fondo straniero”.

E ancora: “TechCo sarà un’azienda italiana con ambizioni globali, focalizzata sull’offerta di servizi regolamentati e di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, che fanno leva sulle sue infrastrutture e sul suo know-how. Si focalizzerà solo sulla clientela business, dove agirà come puro wholesaler. Il futuro nelle tlc è in mano a chi ha le ha le infrastrutture, non a chi le affitta da terzi”.

“In due anni Labriola non ha ascoltato gli azionisti, non l’ha fatto neppure all’ultima assemblea, quando è stato invitato a rivedere la sua retribuzione. Recentemente, si è fatto fare dei pareri legali, non condivisi con il mercato, in cui si afferma che la vendita della rete non deve passare da un’assemblea. Rigore e disciplina dei mercati impongono che l’assemblea sia sovrana e che il rapporto tra il management e gli azionisti sia trasparente”.

Dal momento che Kkr ha il 37,5% di Fibercop, ed è uno stakeholders di Tim, come intende Barnaba convincere il fondo americano a ritirare l’offerta per Netco? “Il nostro piano promuove la partecipazione di tutti gli attuali stakeholder, tra cui Kkr, Macquarie e OpenFiber, e di quelli futuri che sono disposti a esaminarlo nell’interesse del Paese. La nostra proposta è un’opportunità anche per Kkr e per il suo investimento in Fibercop, che evita un percorso incerto, tecnicamente complesso e pieno di ostacoli”.

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