Finanzareport.it | Gattei (Eni): sul gas in Italia non extra-profitti ma perdite. Analisti confermano i buy - Finanza Report

Ven 03 Maggio 2024 — 05:27

Gattei (Eni): sul gas in Italia non extra-profitti ma perdite. Analisti confermano i buy



Il colosso che si è visto tassare per 1,4 miliardi passa al contrattacco

eni target price

Eni, attraverso il cfo Francesco Gattei, passa al contrattacco dopo la stangata da 1,4 miliardi ricevuta a titolo di tassa sugli extra-profitti.

Eni, Gattei al contrattacco su extra-profitti

Ieri Eni ha annunciato la stima aggiornata sulla tassa che il gruppo dovrà pagare sui cosiddetti extraprofitti. Ma il gruppo chiede anche di fare chiarezza. “Un’addizionale sul profitto è ragionevole, ma è necessaria una base imponibile trasparente, chiara e facilmente rappresentabile verso l’esterno”, commenta il cfo di Eni, Francesco Gattei, in un’intervista al Sole 24 Ore.

eni Francesco Gattei

Francesco Gattei

Perché questo riconteggio? “Eni ha pagato l’acconto del 40% il 30 giugno in linea con il dettato della legge e a valle della circolare del 23 giugno dell’Agenzia delle Entrate che prevedeva come esclusione, rispetto al saldo Iva, le operazioni attive extra-territoriali. L’11 luglio, però, con una nuova circolare, l’Agenzia ha precisato che l’esclusione poteva essere effettuata solo in presenza di una perfetta corrispondenza con operazioni passive fuori campo Iva”, spiega il direttore finanziario. “A quel punto abbiamo fatto un interpello per capire come applicare questo criterio a transazioni macro non puntuali, ma la risposta restrittiva lascia al contribuente l’onere di dimostrare l’afferenza tra attivo e passivo in modo analitico”.

Il riconteggio prevede un’integrazione di 340 milioni in più dei 220 milioni versati. La società non ha pagato una penale: “Assolutamente no perché abbiamo operato secondo i dettami di legge. E la circolare dell’11 luglio consentiva di integrare il dovuto entro il 31 agosto senza sanzioni”. Gli 836 milioni frutto del ricalcolo “sono figli di operazioni Iva in cui non possiamo collegare analiticamente agli attivi i passivi derivanti dall’acquisto di gas. E non sono necessariamente operazioni fatte in Italia”.

Molte aziende hanno criticato questo balzello. Secondo Gattei, la norma “forse dovrebbe intercettare meglio i profitti e includere gli effetti delle operazioni di copertura con derivati tipiche di chi vende gas. Inoltre si confrontano due periodi diversi come dinamica economica. C’era di mezzo il lockdown e il grosso della seconda ondata del covid”.

Eni, in Italia sul gas perdite e non profitti

Il semestre per Eni si è chiuso con un boom di utili (+700%), ma “gran parte di quel risultato Eni l’ha fatto vendendo all’estero petrolio e gas come produttore. Poi, certo, vendiamo gas anche in Italia e in Europa, ma la fetta maggiore di quel gas l’acquistiamo a prezzi indicizzati in gran parte al Ttf. Non abbiamo contratti magici a prezzi fissi e bassi siglati anni fa. I contratti gas di fornitura prevedono clausole di rinegoziazione periodica che hanno trasformato la tradizionale formula oil linked (con prezzi agganciati a quello del petrolio, ndr), legandola agli hub europei. Se non fosse stato così, avremo perso miliardi di euro. E questa revisione ha riguardato anche le diverse rinegoziazioni con Gazprom con cui abbiamo rivisto sia la dimensione della fornitura sia le formule dei prezzi”.

L’Eni, precisa Gattei, non fa extra profitti sul gas: “No, basta guardare alla nostra ultima semestrale: la divisione Ggp (Global Gas & Lng Portfolio) è a breakeven dopo aver beneficiato nel primo trimestre di una rinegoziazione contrattuale. La raffinazione, invece, è andata molto bene sfruttando non solo il miglioramento dei margini di raffinazione ma anche le efficienze che abbiamo fatto e le svalutazioni dello scorso anno”.

“Dal 2014 al 2021, a livello operativo, Eni ha perso in Italia 11 miliardi perché la raffinazione era in perdita, come la chimica, la produzione gas e la società di bonifica. Poi, se aggiungiamo anche gli oneri finanziari e le svalutazioni, le perdite salgono a 20 miliardi. E, nel primo semestre, Eni Italia spa ha perso a livello operativo quasi 600 milioni. Il sistema Italia, dunque, non ha generato finora extra profitti ma perdite ricorrenti”.

Intanto gli analisti di Ubs hanno confermato il rating buy sul titolo con target price invariato a 17,5 euro. Se da una parte il broker evidenzia che la notizia è stata una sorpresa negativa, dall’altra ritiene che le conseguenze per il flusso di cassa della compagnia petrolifera dovrebbero essere limitate. Anche Jp Morgan peraltro conferma la raccomandazione d’acquisto con un prezzo obiettivo di 18,5 euro.

In Borsa alle ore 10,29 le azioni Eni segnano un -1,71% a 11.606 euro dopo il -3,5% di ieri, con il Ftse Mib a -1,28%.

raccomandazioni broker 02-05-2024 — 10:13

Raccomandazioni dei broker del 2 maggio 2024

In una giornata cauta per Piazza Affari da segnalare alcuni spunti dagli analisti

continua la lettura
Telegram Finanza Report