Cattolica, azioni restano sopra prezzo dell’opa

Per il cda di Cattolica il prezzo dell’opa targata Generali è congruo, ma le azioni in Borsa continuano a trattare sopra i 6,75 euro messi sul piatto dal Leone di Trieste.

Da tempo infatti il mercato sconta un rilancio da parte di Generali. L’offerta scatterà il prossimo 4 ottobre. La decisione del cda della compagnia veronese è arrivata nella serata di ieri. Stamattina le azioni Cattolica sono deboli ma scambiano sopra 7 euro.

Il cda di Cattolica ha ritenuto congruo, da un punto di vista finanziario, il corrispettivo di 6,75 ad azione offerto da Generali, anche sulla base delle fairness opinion degli advisor Citigroup e Kpmg

Generali è già primo azionista con il 24% circa del capitale, tre rappresentanti in consiglio e significative prerogative di governance a tutela del suo investimento.

La decisione del consiglio di Cattolica presieduto da Davide Croff assicura all’opa una fetta del 12,3% del capitale, rappresentato dalle azioni proprie in portafoglio alla compagnia veronese.

Il Leone ha subordinato l’efficacia dell’offerta, che è finalizzata al delisting di Cattolica, al conseguimento di almeno il 66,7% del capitale, condizione rinunciabile nel caso in cui si assicuri almeno il 50% più un’azione.

Per l’operazione il ceo Philippe Donnet ha messo sul piatto fino a 1,2 miliardi di euro, che si aggiungono ai 300 milioni già spesi per rastrellare il suo 24%.

Fra i grandi azionisti da convincere figurano la Fondazione Banca del Monte di Lombardia (3,7%), che si è già dotata di un advisor (Vitale & Co) e la Hathaway Berkshire di Warren Buffett (6,9%).

Se l’opa andrà in porto il gruppo triestino diventerà leader nel mercato danni italiano, superando Unipol, e si rafforzerà nel vita, rilevando complessivamente 3,4 milioni di clienti e 4,7 miliardi di euro di premi, con l’obiettivo di estrarre, a regime, sinergie ante-imposte per oltre 80 milioni annui.

In Borsa alle ore 10,57 le azioni Cattolica segnano -0,98% a 7,08 euro.