Finanzareport.it | Banche italiane, dividendi e buyback oltre 17 miliardi: First Cisl - Finanza Report

Gio 09 Maggio 2024 — 11:57

Banche italiane, dividendi e buyback oltre 17 miliardi: First Cisl



Il sindacato però punta il dito: premiati gli azionisti, ma frena il credito

banche

Le banche italiane aumentano dividendi e buyback: oltre 17 miliardi nel 2024 a valere sui bilanci 2023. E’ quanto emerge dall’analisi sui conti dei primi cinque gruppi italiani (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Bpm, Bper) condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl.

Gli utili in aggregato svettano a 20,7 miliardi per le 5 banche da 11,5 miliardi un anno fa. Il sindacato però punta il dito: gli istituti premiano gli azionisti, ma restringono il credito.

Il credito è stato impattato dai rialzi record dei tassi di interesse da parte della Bce. Tuttavia per il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, “il dato italiano si spiega anche con la bassa tolleranza del rischio delle nostre banche”, che “non possono continuare con l’ossessione dei dividendi”.

Tornando ai dati, agli azionisti delle 5 maggiori banche italiane verranno distribuiti fra dividendi e buyback oltre 17 miliardi, ammontare pari a oltre il 10% del patrimonio netto complessivo delle 5 big. Ciononostante la patrimonializzazione resta in crescita, con il Cet1 ratio che rispetto ad un anno fa sale al 15,7% dal 14,5%, in surplus sui minimi regolamentari di 50 miliardi.

La maggiore disponibilità di capitale non si traduce però in un’espansione del credito. Al contrario si registra una contrazione del 4,2% degli impieghi netti. Considerando gli impieghi al netto dei pronti contro termine (dato non disponibile per Bper), la contrazione è del 4,9% (con Unicredit divisione Italia che registra un calo del 9,7%).

Nella zona euro l’aggregato banche significant al 30/9/23, secondo la Bce, ha registrato una contrazione dei prestiti dello 0,37%. Per le italiane il calo è del 5,14%. Nel confronto tra sistemi bancari, per il supporto al tessuto produttivo assume rilievo il rapporto credito/Pil. I dati della Banca dei Regolamenti Internazionali evidenziano per l’Italia un valore al 30/06/2023 del 123% a fronte di un dato Ue tra 150% e 160%, prosegue la ricerca targata First Cisl.

Il forte aumento della redditività, con il Roe arrivato al 13,2%, è frutto dell’impennata dei tassi, che ha sospinto il margine di interesse del 45%, mentre le commissioni nette hanno subito una lieve contrazione del 2,4%. Ma i risultati record del 2023 si spiegano anche con l’aumento del margine primario per dipendente (+27%) e con l’incremento del risultato lordo di gestione per dipendente (+ 41,4%), mentre il costo del personale sui proventi operativi si abbatte al 27,3% (dal 31,8%).

Continua la discesa del cost/income, che si riduce di oltre 7 punti percentuali al 44,1%, dato sensibilmente inferiore ai maggiori gruppi europei (cost/income medio al 54,2%).

Migliora inoltre la qualità del credito: Npl ratio netto è in calo all’1,4% dall’1,5% e anche gli Stage 2 risultano in riduzione al 12,3% (dal 13,4%). Il costo del credito si dimezza allo 0,31%, con un’incidenza delle svalutazioni sui proventi operativi che passa dal 12,4% al 5,5%.

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