Svezia taglia i tassi, domani si riunisce Banca d’Inghilterra
Ste. Ne.
08-05-2024 — 10:45
In vista del meeting della Bank of England c’è chi non esclude sorprese
Dopo la Svizzera, anche la Svezia – un Paese Ue che non aderisce all’euro – ha tagliato i tassi di interesse. Domani si riunirà la Banca d’Inghilterra e c’è chi non esclude sorprese.
La Bce dovrebbe tagliare a partire da giugno, mentre non si esclude che la prima sforbiciata della Fed possa arrivare entro settembre, anche se l’inflazione resta elevata e l’economia robusta; inoltre c’è l’incognita legata alle elezioni presidenziali di novembre.
La banca centrale svedese ha deciso di tagliare il costo del denaro di 0,25 punti base per la prima volta in otto anni portando il saggio di riferimento al 3,75%. L’inflazione si sta avvicinando al target, si legge nella nota della Riksbank, mentre l’attività economica è debole. Se l’outlook per l’inflazione dovesse essere confermato, i tassi potranno essere ulteriormente tagliati due volte nella seconda parte dell’anno, in linea con quanto previsto a marzo.
Intanto in vista della riunione della Bank of England di domani c’è chi non esclude un taglio del costo del denaro. In una nota Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income, sostiene che “la possibilità di un taglio dei tassi questo giovedì non è da escludere. In primo luogo, al Comitato di Politica Monetaria (MPC) non dispiace sorprendere i mercati”. In secondo luogo, “la BoE ha alzato i tassi molto prima della Federal Reserve o della Banca Centrale Europea nell’ultimo ciclo di rialzi. Ciò significa che, a parità di condizioni, la BoE potrebbe tagliare prima. In terzo luogo, alcuni degli ultimi rialzi sono stati varati dalla BoE in seguito alle conseguenze del mini-budget dell’autunno del 2022. Ora che è passato un po’ di tempo da quell’episodio, quei rialzi potrebbero essere eliminati mantenendo i tassi in territorio restrittivo. In quarto luogo, l’inflazione di aprile potrebbe essere pari o appena al di sotto dell’obiettivo del 2% della Banca centrale, a causa di forti effetti di base legati all’energia”.
Di diverso avviso, ma comunque ottimista Steven Bell, Chief Economist Emea di Columbia Threadneedle Investments, secondo cui Londra “probabilmente non taglierà i tassi ma ridurrà le previsioni sull’inflazione, presentando dunque una prospettiva ottimistica. Prevediamo che un altro membro si unisca a Swati Dhingra, votando a favore di un taglio. L’elemento di esitazione maggiore è rappresentato dalla prospettiva che l’aumento del 10% del salario minimo, entrato in vigore il mese scorso, porti a una crescita dell’inflazione salariale. In quest’ottica, il tasso di interesse a tre mesi subirà un aumento, ma dovrebbe costituire un caso isolato”.