Borse in rosso con l’Europa alla guerra del gas, giù banche e Tim

Borse in rosso nel giorno in cui l’Europa fa i conti nuovamente con le conseguenze del suo coinvolgimento nella guerra in Ucraina, dopo che Gazprom ha annunciato che le forniture attraverso Nord Stream saranno ulteriormente tagliate dal 40% al 20% della capacità del gasdotto. I ministri dell’energia Ue hanno raggiunto oggi un accordo politico (con l’eccezione dell’Ungheria) in virtù del quale gli Stati ridurranno su base volontaria i consumi di gas del 15% a partire da agosto e fino a marzo 2023, obiettivi che diverranno vincolanti nel caso di un’emergenza proclamata dalla maggioranza dei Paesi Ue, mentre il meccanismo prevede una serie di deroghe, anche sulla base dei tassi di riempimento delle scorte (l’Italia supera il 70% e dovrebbe risparmiare circa il 7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni). I prezzi del gas naturale si confermano sostenuti. Intanto il focus resta anche sui segnali provenienti dalle trimestrali e sui prossimi verdetti della Fed, che domani dovrebbe annunciare un nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base. Il Fmi oggi ha limato ulteriormente la sua stima sul Pil globale a 3,2% quest’anno e 2,9% nel 2023. Sulla Borsa di Milano oggi il Ftse Mib segna in chiusura -1,04% a 21.159 punti, in linea con il resto d’Europa (solo Londra in controtendenza) e l’andamento di Wall Street.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund a 10 anni segna 231 da 226 punti base della seduta precedente, mentre il rendimento del titolo italiano si attesta a 3,23%.

Sul forex, l’euro torna a cedere terreno a quota 1,0120 contro il dollaro; il petrolio consolida con il Brent a 105 dollari al barile e il Wti a 96 dollari.

Borse in rosso, giù banche

Sulla Borsa italiana i realizzi prendono di mira le banche,  in scia ai timori per la crescita ma anche dopo risultati deludenti di Ubs che ha archiviato una trimestrale peggiore delle attese; a Piazza Affari vengono penalizzate le azioni  Bper e Banco Bpm, intorno a -3%.

 Intesa Sanpaolo -1,8%, Unicredit limita i danni a -0,3% in attesa dei conti.

Bene invece le utilities con Terna (+2%), la stessa Snam (+1%), Italgas (+3%) mentre su quest’ultimo titolo Mediobanca ha confermato la raccomandazione outperform con target price a 6,4 euro all’indomani dei risultati.

Vendite sull’auto con Stellantis in flessione di circa 1 punto percentuale in attesa dei conti che saranno svelati giovedì prossimo.

Non c’è pace per Tim (-3,2%) che aggiorna anche oggi i minimi storici sotto i 21 centesimi scontando non solo i timori di recessione, ma anche le perplessità del mercato su rete unica e target del piano.