Quanto costa gestire una squadra di ciclismo professionistica?

Correre il Tour de France, il Giro d’Italia o le grandi classiche del nord è un privilegio per i ciclisti e anche, ovviamente, per le squadre che essi rappresentano. Tenere in piedi però un gruppo del genere non è per nulla semplice, anzi: ci vuole fatica, competenza e ovviamente anche tanti fondi. Gli amanti del mondo ciclistico e dello sport in generale che conoscono Betway Sports hanno già avuto modo di constatare, anche quando si parla di ciclismo, che per alcuni gli stipendi sono davvero vertiginosi. Per avere idea di cosa voglia dire spendere dei soldi per avere in squadra i corridori migliori al mondo, diamo un occhio ai dieci più pagati di questa stagione:

Tadej Pogacar (Slovenia, UAE Emirates): 6 milioni di euro;

Chris Froome (Gran Bretagna, Israel-Premier Tech): 5,5 milioni;

Peter Sagan (Slovacchia, Total Energies): 5,5 milioni;

Geraint Thomas (Gran Bretagna, Ineos-Grenadiers): 3,5 milioni;

Egan Bernal (Colombia, Ineos-Grenadiers): 2,8 milioni;

Michal Kwiatkowski (Polonia, Ineos-Grenadiers): 2,5 milioni;

Julian Alaphilippe (Francia, Soudal Quick-Step): 2,3 milioni;

Richard Carapaz (Ecuador, EF Education-EasyPost): 2,2 milioni;

Wout van Aert (Belgio, Jumbo-Visma): 2,2 milioni;

Primoz Roglic (Slovenia, Jumbo Visma): 2 milioni.

Attorno a loro poi bisogna costruire un vero e proprio team: scopriamo insieme alcune delle figure principali.

Il costo dello staff di una squadra professionista: dal cuoco al meccanico

Come sapientemente raccontato nel pezzo dedicato all’analisi dei costi sul ciclismo, il costo degli stipendi dei ciclisti è la voce più importante relativa agli esborsi – circa il 60% del totale – ma tuttavia è soltanto una delle parte di cui tenere conto. Circa il 15% del budget infatti viene poi impiegato per la gestione del resto dello staff: dal direttore sportivo (che in alcuni casi incassa tanto quanto i ciclisti, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro), passando per il cuoco della squadra – pensate a quanto può essere importante alimentarsi nel modo giusto in sfide così importanti per il corpo degli atleti? – arrivando al meccanico e all’addetto stampa. Con quali ordini di grandezza? Beh, per loro sono previsti stipendi “normali” – tra i 1.500 e 2.000 dollari al mese nella maggior parte dei casi – ma ciò racconta di come esista una vera e propria “azienda” alle spalle dei corridori che ogni volta ammiriamo in squadra.

Il costo dell’attrezzatura: le biciclette alla ricerca della performance migliore

Tra le varie voci di spesa per correre le grandi corse, ovviamente la bicicletta è quella più importante a livello agonistico. La moderna tecnologia, fusa con una sapiente progettazione ed una fine manifattura, è in grado di produrre delle bici da corsa leggere e dalle prestazioni incredibili. Pur avendo ciascuna delle peculiarità tecniche specifiche, spesso legate alle caratteristiche del campione che le monterà, esse presentano molti tratti in comune: dal telaio fondamentale per sostenere l’equilibrio dell’atleta e costruito con materiali all’avanguardia, fino al cambio che ormai può disporre anche di comandi che rispondo a impulsi elettrici – alzando non di poco il livello di tecnologia a disposizione dei corridori. E poi le ruote, i freni e gli pneumatici (i tubolari usati dai corridori), con strutture che messe insieme fanno lievitare non poco le cifre da spendere. Considerando infatti i nuovi materiali esclusivi, aerodinamici e super leggeri (non superano i 9 kg), le biciclette hanno un costo compreso tra gli 8.000 e i 15.000 euro. Altra bella somma di cui dover tenere conto e che le squadre professionistiche devono poi moltiplicare per ogni ciclista in squadra, mettendone a disposizione più di una per ognuno degli atleti.