Borsa italiana oggi: Unicredit, Fineco, Intesa Sanpaolo, Tim, Poste, Ferrari, Campari

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi ancora debole, all’indomani di una seduta di vendite anche a Piazza Affari (Ftse Mib -1,6%), peraltro la peggiore del Vecchio Continente. La Borsa italiana come le altre ha scontato i timori legati alle nuove e improvvise tensioni Usa-Cina sui dazi, proprio quando ci si aspettava un accordo fra le due potenze che si stanno sfidando in una guerra commerciale.

Tuttavia in serata si è riaperto uno spiraglio dopo che è stata confermata una missione cinese di alto livello giovedì e venerdì a Washington.

A Tokyo intanto il Nikkei  ha chiuso in calo -1,51% a 21.923 punti dopo oltre una settimana di pausa.

Sul forex, l’euro/dollaro recupera terreno sopra quota 1,12 contro il dollaro; il petrolio è positivo con il Brent a 71 dollari e il Wti a 62 dollari al barile.

Wall Street ha chiuso ieri sera negativa ma ben al di sopra dei minimi di seduta: Dow Jones -0,25% a 26.438 punti, S&P 500 -0,45% a 2.932 punti,  Nasdaq -0,50% a quota 8.123.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, occhi puntati su Unicredit, con il cda della banca e quello di Fineco che “hanno approvato una serie di azioni e procedure” che pongono le basi per la piena indipendenza di FinecoBank e che consentono a “UniCredit di cogliere qualsiasi opportunità di mercato, anche nel breve termine, in relazione alla sua quota”.

Intanto Fineco ha chiuso il primo trimestre con un utile netto rettificato di 62,6 milioni (+6,1%) su ricavi per 158,2 milioni (+1,8%); risultato di gestione rettificato a 92,9 mln (+1,2%).

Giornata fitta di appuntamenti societari spicca poi il cda di Intesa Sanpaolo sui conti del primo trimestre, attesi dagli analisti in calo rispetto al primo quarto del 2018. Le stime di consensus indicano un utile netto di circa 900 milioni su ricavi a 4,33 miliardi. Conference alle ore 15.

In agenda tra i finanziari anche il cda di Poste Italiane. Per il gruppo dei recapiti il consensus degli analisti fornito dalla società stima nel primo trimestre ricavi per 2,81 miliardi, ebit a 607 milioni, utile netto a 418 milioni da 485 milioni del pari periodo 2018.

Fra le big spicca inoltre il board di Ferrari, per cui il consenso degli analisti (Bloomberg) vede un utile netto di 157 milioni da 149 milioni, su ricavi per 868 milioni da 831 milioni del primo trimestre 2018, con un mol a sua volta in miglioramento a 279 milioni, ebit a 205 da 210 milioni. Conference call in programma alle ore 16,30.

In programma anche i cda per l’approvazione dei dati contabili di Campari (conference ore 13), Cnh (conference ore 15,30) e Amplifon (conference ore 15) sul Ftse Mib, oltre a Banca Mediolanum (conference ore 16,30), IGD (conference alle 14,30), Cerved, Elica, Piaggio.

Fra le assemblee spicca la riunione dei soci di Generali , a Trieste con inizio alle ore 8,30.

L’atteso cda di Tim ha nominato ieri il nuovo cfo Giovanni Ronca, ex Unicredit, che sostituirà dopo 7 anni Piergiorgio Peluso. Proseguono i contatti con Open Fiber sui progetti di rete unica e con Vodafone sulla partnerhip delle torri con Inwit, e sarebbe in dirittura d’arrivo la cessione di Persidera dopo l’offerta vincolante di F2i. Si è sciolto, ma solo in parte, il clima di tregua armata tra Vivendi e fondo Elliott. L’indipendenza dei consiglieri Dante Roscini e Rocco Sabelli, i cui fratelli lavorano nel gruppo, è stata confermata a maggioranza, con un’astensione (quella dell’ad di Vivendi, Arnaud De Puyfontaine) e un voto contrario (quello dell’ex ad di Telecom Amos Genish). Sempre a maggioranza (tre astensioni) è stata respinta la relazione dei sindaci sulla “notevole influenza” di Elliott nella gestione di Tim.