Bcc a governo, non si fermi la riforma

Il mondo del credito cooperativo si ricompatta per lanciare un appello al governo per proseguire sulla strada intrapresa con la riforma delle bcc.

Federcasse, Confcooperative, insieme alle capogruppo dei tre poli di aggregazione promossi da Iccrea, Cassa Centrale Banca e Raiffeisen, hanno infatti chiesto di non fermare l’iter della riforma nonostante alcuni malumori di alcune bcc e le iniziative di alcuni esponenti della Lega e dello stesso governo per una possibile moratoria.

“È interesse di tutti che la riforma parta nei tempi attualmente previsti dalla normativa, con l’avvio dei gruppi bancari cooperativi programmato al più tardi per il primo gennaio 2019”, affermano i promotori dell’appello facendo, allo stesso tempo, presente la necessità di risolvere le problematiche da sempre sollevate contro la stessa riforma. Nell’appello si chiede infatti la tutela della “specificità territoriale e mutualistica delle Bcc”, del “principio di proporzionalità correlata alla rischiosità delle singole Bcc”, nonchè la “possibilità per le basi sociali delle Bcc virtuose di esprimere amministratori” e “un modello di vigilanza proporzionato e coerente con le peculiarità del credito cooperativo”.

In tal senso rientra la disponibilità del mondo del credito cooperativo ad avere “un confronto costruttivo con il governo e il parlamento italiano“.