Finanzareport.it | Mps, per Tremonti banca va salvata. "Fondazione ritiri causa" - Finanza Report

Sab 20 Aprile 2024 — 02:08

Mps, per Tremonti banca va salvata. “Fondazione ritiri causa”



In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex ministro dell’Economia traccia uno scenario in cui un intervento dello Stato è determinante, mentre l’Europa potrebbe mostrarsi “”ragionevole”

Sul futuro di Mps parla Giulio Tremonti. In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex ministro dell’Economia traccia uno scenario in cui un intervento dello Stato è determinante, mentre l’Europa potrebbe mostrarsi “”ragionevole”. La Fondazione Mps dovrebbe però ritirare la sua maxi causa, verosimilmente in cambio di azioni, sostiene Tremonti.

All’ex ministro viene chiesto quanto potrebbe costare stavolta il dossier Mps all’Italia. “A oggi le ipotesi di salvataggio con la costituzione di una dote — tra crediti fiscali delle Dta, inventivi all’esodo,costi di ristrutturazione, capitali per farla ripartire, copertura dei 10 miliardi di cause legali — richiedono una cifra estremamente elevata. Grosso modo 20 miliardi“.

L’alternativa? “Molto riguarda il passato: allora io dico “dimenticare il passato”, in una logica sabbatica, come nella Bibbia. Significa non risalire alle cause del dissesto, non sindacare la gestione fatta finora, non discutere tutto quello che è stato fatto alla banca da politica, fondazione e partiti” al Monte dei Paschi di Siena.

Per Tremonti, “primo punto, le liti: la principale è quella della Fondazione Mps, da 3,8 miliardi. Ma che senso ha la lite? Se vince, distrugge la banca e non ottiene l’effetto politico di conservare Mps a Siena. È una causa suicida. Se invece transasse, per esempio rinunciasse in cambio di una quota azionaria, anche simbolica, otterrebbe il suo obiettivo principale, che è la continuazione del Monte. Già questo ridurrebbe significativamente il fabbisogno di intervento. Anche altre liti possono essere trattate allo stesso modo”.

Secondo Giulio Tremonti infatti “escluso il finanziere che rappresenta i fondi (Giuseppe Bivona ndr), ci sono altri claim che potrebbero trasformarsi in un investimento. A questo punto, anche dal mercato potresti avere un interesse sul Monte. Dal punto di vista dell’interesse nazionale, è importante avere una banca Mps forte”.

E poi? Se la tiene lo Stato e ci mette altri soldi? “Dal lato europeo l’atteggiamento della Bce è molto ragionevole; vuole evitare una bancarotta. Poi c’è la DgComp. Ferme le ragioni della concorrenza, viviamo un tempo particolare. La cifra concessa in Europa in aiuti di Stato per il Covid è enorme, tale di sovvertire ogni criterio di mercato per salvare il mercato. Si parla di trilioni, metà dei quali finiti in Germania, che ha così indirettamente aiutato anche le sue banche”, risponde l’ideatore dei Tremonti bond.

Quindi Mps pubblica? Tremonti è scettico sulle ipotesi di spezzatino. “Se questo è lo scenario, un punto potrebbe essere: facciamo il salvataggio senza spezzatino, per fare restare Mps la quarta banca italiana. Se invece restano le cause, devi per forza fare lo spezzatino. Lo Stato allora deve mettere 2,5 miliardi di capitale, altri 2,5 di Dta e poi accollarsi il rischio delle cause. Alla fine l’onere per l’erario supera quanto è già stato speso, senza considerare le difficoltà tecniche: chi prende la banca? Chi la scompone, quali altre banche coinvolgi? È molto difficile”.

Intanto oggi in Borsa alle ore 10,58 le azioni Mps segnano +0,71% a 1,1415 euro, in linea con l’intonazione positiva generale.

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