Finanzareport.it | "Vishing", arbitro bancario condanna Intesa Sanpaolo a risarcire risparmiatore truffato - Finanza Report

Ven 20 Settembre 2024 — 19:02

“Vishing”, arbitro bancario condanna Intesa Sanpaolo a risarcire risparmiatore truffato



Un importante pronunciamento da parte dell’Arbitro Bancario Finanziario ha riconosciuto il diritto al risarcimento danni per un correntista rimasto vittima di un raggiro

intesa sanpaolo

Un importante pronunciamento da parte dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) ha riconosciuto il diritto al risarcimento danni da parte di Intesa Sanpaolo, principale istituto bancario italiano, ad un soggetto vittima di vishing, che si era rivolto a un ufficio legale. Ne dà notizia l’avvocato che lo ha assistito, Matteo Moschini, esperto in materia di diritto bancario e finanziario.

Il vishing (voice phishing) è una forma di truffa simile al phishing che ha lo scopo di carpire, con l’inganno, informazioni private per telefono o tramite messaggio vocale.

Tutto ha avuto inizio nel novembre 2022, quando il signor Giampiero, titolare di un conto corrente presso Intesa Sanpaolo, cui erano collegate carte di debito e carte di credito, ha ricevuto un messaggio e-mail dalla casella comunicazioni@intesasanpaolo.com con cui veniva avvisato di un accesso effettuato al sito di Intesa Sanpaolo tramite un browser di norma non utilizzato.

Pochi minuti dopo la ricezione di tale e-mail, il sig. Giampiero riceveva un messaggio sms sulla sua utenza mobile da un soggetto denominato Gruppo Isp con cui veniva avvisato dell’avvenuto blocco della sua carta di credito.

Quindi, il risparmiatore veniva contattato telefonicamente da un soggetto che, dichiarando di essere un funzionario addetto alla sicurezza di Intesa Sp, gli rappresentava che il suo conto corrente aveva subito un tentativo di hackeraggio e che, pertanto, avrebbe dovuto eseguire alcune operazioni di ripristino di detto conto. Tale soggetto, quindi, comunicava correttamente al sig. Giampiero i numeri e i dati delle sue carte di credito e gniene chiedeva conferma. Egli, quindi, effettuava alcune operazioni ed inviava al sig. Giampiero alcuni messaggi sms.

In totale, venivano effettuate fraudolentemente con successo n. 5 transazioni per un totale di euro 6.576,29.

Non essendo riuscito a definire la controversia bonariamente con Intesa Sanpaolo, il correntista ha fatto ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, assistito dall’avvocato Moschini.

L’Arbitro, quindi, accoglieva integralmente le richieste del sig. Giampiero e condannava Intesa Sanpaolo al risarcimento dei danni; la banca provvedeva tempestivamente a versare al sig. Giampiero la somma a tale titolo dovuta e pari ad euro 6.576,29.

“Il numero delle truffe informatiche è in costante aumento e i cyber criminali sono più agguerriti che mai e in grado, attraverso le tecniche di social engineering, di manipolare le persone, sfruttandone le debolezze e l’ingenuità, e di eludere le misure di sicurezza poste in essere dagli istituti di credito”, commenta l’avv. Moschini.

“E’ fondamentale non farsi mai prendere dal panico quando si ricevono telefonate allarmanti, che comunicano operazioni sospette e/o abusive sul proprio conto corrente e/o sulle proprie carte di debito/credito.
Mai comunicare, inoltre, dati personali e/o sensibili al telefono, via email e/o via sms e non cliccare su link sospetti. In caso di telefonate da parte di sedicenti funzionari bancari – prosegue il legale -, è fondamentale chiedere le loro generalità e qualifica, farsi fornire un recapito telefonico ed eventualmente ricontattarli.
Ove si dovesse essere vittime di cyber crime, rivolgersi ad un legale specializzato in materia, capace di rilevare eventuali mancanze nell’operato e nei controlli degli istituti di credito, che talvolta non adottano appropriate misure tecniche volte a prevenire ed evitare condotte fraudolente”.

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