Finanzareport.it | Ubi Banca, piano industriale 2022 apre a crescita del dividendo - Finanza Report

Gio 28 Marzo 2024 — 21:07

Ubi Banca, piano industriale 2022 apre a crescita del dividendo



Le nuove strategie, basate su presupposti conservativi, ipotizzano un utile netto a fine piano di 665 milioni “grazie alla resilienza” dei ricavi. Inoltre il ceo Massiah, incalzato dalle domande dei giornalisti durante al presentazione del piano, ha aperto a ipotesi di fusione con un altro istituto

Victor Massiah

(Articolo aggiornato alle ore 15,56) – Le azioni Ubi Banca corrono in Borsa dopo che l’istituto ha alzato il velo sul nuovo piano industriale 2022 che, fondato su presupposti conservativi, apre a una crescita del dividendo e ipotizza un utile netto a fine piano di 665 milioni “grazie alla resilienza” dei ricavi (come è noto sempre più fonte di preoccupazione per le banche a fronte dei perduranti tassi negativi). Inoltre il ceo Massiah, incalzato dalle domande dei giornalisti durante al presentazione del piano, ha aperto a ipotesi di fusione con un altro istituto.

Più in dettaglio, i risultati attesi da Ubi Banca nel piano industriale 2022 prevedono un Rote all’8,3%.

Il Cet1 ratio nel 2022 è visto al 12,5% inclusi i nuovi impatti regolamentari (13,5% al netto di tali impatti), includendo impatti positivi dalla valutazione del real estate di gruppo (+32 punti base nel 2020) oltre a “ulteriori impatti positivi nel corso del triennio”.

L’utile netto 2022 è visto dal piano di Ubi a 665 milioni rispetto ai 251 (353 al netto delle poste non ricorrenti) del 2019, “grazie alla resilienza dei proventi operativi (crescita media annua +0,3%) in uno scenario conservativo di tassi negativi e di crescita bassa, al controllo degli oneri operativi (-1,9% annuo includendo tra l’altro gli impatti del nuovo contratto nazionale e significativi investimenti in tecnologia) e a un costo del credito a 46 bps, ottenuto con un ratio di crediti deteriorati lordi al 5,2%”.

Pur tuttavia, in uno scenario di tassi di mercato a 0% (quindi non positivi), viene stimato un utile netto aggiuntivo di oltre 100 milioni al 2022, con un Rote del 9,5%.

Quanto all’argomento sempre attesissimo del dividendo, Ubi Banca, che a valere sul 2019 distribuirà nel 2020 una cedola di 0,13 euro, con un payout di circa il 30%, preannuncia un pay out medio del 40% in arco di piano, “coerente con il mantenimento di un Cet1 ratio al 12,5% a fine anno”. Nel 2022, “possibile ulteriore incremento del dividendo” in caso di Cet1 superiore al 12,5%.

Il piano Ubi Banca 2022 in tema di esuberi prevede poi la riduzione di personale “per circa 2.030 risorse, incluse le 300 oggetto dell’accordo sindacale del dicembre 2019”. Le nuove uscite sarebbero quindi 1.730, mentre è previsto di “garantire un parziale ricambio generazionale”.

Per il ceo Victor Massiah (nella foto), “il triennio di Piano rappresenta in modo simbolico il lasciarsi alle spalle un decennio di crisi che la Banca peraltro ha affrontato con resilienza. Basandosi su un approccio conservativo per gli scenari futuri, la Banca è convinta di avere tutte le capacità di evolvere il proprio modello di business al servizio di azionisti, clienti, personale e del contesto ambientale in cui opera”.

Sul tema del consolidamento, per Massiah “abbiamo detto che la possibilità di effettuare concentrazioni è scritta nella pietra ma non abbiamo la minima idea di quando si verificheranno”. Il manager è comunque disponibile ad esaminare, in tema di M&A, “opzioni di creazione di valore accompagnate da semplicità della governance”.

In Borsa alle ore 15,56 Ubi Banca +5,32% a 3,485 euro, bene anche alcuni titoli bancari potenzialmente coinvolti nel risiko fra cui Banco Bpm in rialzo a sua volta di oltre il 5%.

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