Tim: Elliott e Vivendi aperte a un accordo, scrive Bloomberg
Stefano Neri
22-03-2019 — 11:49
I due soci litiganti non escludono un possibile compromesso per mettere fine all’impasse. Guzzetti intanto “benedice” l’investimento della Cdp
Vivendi e il fondo Elliott non escludono un possibile accordo sulla governance di Tim. Lo scrive Bloomberg, offrendo peraltro supporto al titolo Telecom in Borsa in una giornata di realizzi generalizzati dopo dati macro europei peggiori delle attese.
Secondo quanto scrive Bloomberg, il maggiore azionista Vivendi (23,9% di Tim) e il fondo americano Elliott, che con il suo 9,5% e l’appoggio di altri soci esprime la maggioranza del cda, sarebbero “aperte a un compromesso” per superare l’impasse causata dal loro stallo sulla governance dell’azienda. L’agenzia cita una fonte qualificata.
Esattamente tra una settimana si riunirà infatti l’assemblea che dovrebbe respingere la richiesta di revoca di 5 consiglieri avanzata dal socio francese, in linea con le raccomandazioni univoche dei proxy advisor. Si lavorerebbe però per trovare un accordo, che potrebbe anche coinvolgere la Cdp che detiene una quota intorno al 10%.
Proprio sull’investimento della Cdp in Tim, si è espresso oggi il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti,che ha voce in capitolo essendo che le fondazioni bancarie detengono circa il 16% della Cassa. L’intervento in Tim, ha detto Guzzetti, non è “pericoloso”, ma al contrario rispecchia “un disegno industriale che attiene alla realizzazione della rete nel nostro Paese ed evitare sovrapposizioni di investimenti. Quindi l’investimento in Tim da parte di Cdp è stato dichiarato chiaramente che è in funzione di un progetto industriale importante per il Paese. Le Fondazioni non solo sono d’accordo ma ritengono che la Cassa debba svolgere questo ruolo importante”.
Le azioni Telecom sostenute ieri dai rumors di possibili cessioni “eccellenti” (Tim Brasil, una quota di Inwit) segnano alle 11,43 un +0,87% a 0,5346 euro contro -1% del Ftse Mib.