Finanzareport.it | Telecom (Tim), dubbi dei fondi sull'operazione Open Fiber - Finanza Report

Ven 19 Aprile 2024 — 09:16

Telecom (Tim), dubbi dei fondi sull’operazione Open Fiber



Le riserve riguardano anche la reazione dell’antitrust. Palermo (Cdp) cauto sia su questa operazione sia sulla proprietà dei data center

Telecom consensus

Si addensano nubi all’orizzonte per l’operazione che punta a una fusione e alla rete unica fra Telecom (Tim) e Open Fiber. Se da una parte l’ad della Cdp, Fabrizio Palermo, ha manifestato cautela in proposito, dall’altra secondo indiscrezioni di stampa alcuni fondi avrebbero espresso riserve sull’operazione.

Telecom (Tim), dubbi dei fondi su operazione Open Fiber

Nelle scorse settimane infatti gli advisor di Telecom hanno sottoposto il dossier a una quindicina di fondi, come confermato dallo stessa Tim in occasione della recente trimestrale. Ma secondo fonti vicine alla situazione, citate dal quotidiano La Stampa, la potenziale creazione della rete unica Tim-Open Fiber sarebbe caratterizzata da problemi che la rendono complicata. Uno di questi riguarderebbe l’antitrust.

Sulla partecipazione dei fondi, vengono ipotizzate due strade. La prima, secondo il giornale torinese, vedrebbe un fondo comprare la quota di Enel dentro Open Fiber. La seconda è quella secondo cui un fondo rileverebbe tutta Open Fiber (che ricordiamo, è una joint venture Enel-Cdp), per conferire una parte della stessa a Telecom Italia a fronte di una crescita di Cdp nell’azionariato di Open Fiber.

L’incognita Starace

Uno schema, quest’ultimo, che ridurrebbe il rischio di problemi regolatori che potrebbero invece esserci con una “integrazione verticale” di rete e servizi sotto Tim. Da vedere se Tim conferirebbe tutta la sua rete (rame incluso) o solo Flash Fiber, la società di Tim dedicata alla fibra ottica e di cui Fastweb ha il 20%.

Resta inoltre l’incognita su cosa farà Enel. L’ad Francesco Starace attende le mosse di Tim e come è noto cerca una remunerazione adeguata.

Cdp cauta su Open Fiber e data center

Da parte sua il numero uno della Cdp, Fabrizio Palermo, ha detto in un’intervista all’Economia del Corriere della Sera che “il processo è complesso anche perché coinvolge diversi soggetti, da guardare con attenzione, ovviamente tenendo conto del quadro regolatorio. Con la convergenza si riducono i costi perché le reti richiedono investimenti continui: prima si razionalizzano, prima si ottengono efficienze”.

Cautela anche sui data center. Palermo ha osservato che i dati appartengono alle aziende e ai cittadini, “è un tema cruciale. La proprietà di quei dati dovrebbe rimanere nel Paese. Per integrare questa infrastruttura, si potrebbe immaginare una partnership pubblico-privata. Ne stiamo parlando con i nostri omologhi europei”.

In Borsa alle ore 11,06 le azioni Telecom Italia segnano -1,15% a 0,5318 euro, fra le peggiori del Ftse Mib che cede lo 0,42%.