Finanzareport.it | Telecom, braccio di ferro con Gubitosi per il posto in cda - Finanza Report

Mar 16 Aprile 2024 — 18:31

Telecom, braccio di ferro con Gubitosi per il posto in cda



Il manager e la società trattano sulla manleva e sulla componente economica del suo contratto

tim fondi

Telecom sempre sotto i riflettori, mentre si decide in queste settimane il futuro del gruppo, anche dal punto di vista della governance, dove l’ad Luigi Gubitosi ha rimesso le deleghe ma non dovrebbe lasciare il posto in cda tanto facilmente.

Torna quindi a salire la tensione in vista del cda Tim del 17 dicembre, dove oltre all’offerta di Kkr si dovrebbe discutere del contratto di Dazn e di una possibile revisione delle stime di bilancio, la terza dell’anno.

La situazione in Telecom si fa ancora più complessa, secondo una ricostruzione pubblicata oggi da Repubblica, perché Luigi Gubitosi, impegnato in un braccio di ferro con l’azienda, non avrebbe ancora trovato una quadra sulla manleva e sulla componente economica del suo contratto.

Pietro Labriola, neo direttore generale nonché ceo di Tim Brasil, ha assunto buona parte delle deleghe di Gubitosi. Ma anche ieri l’ad in pectore ha dichiarato che il suo impegno in Brasile “non cambierà”, e quindi il manager si dividerà tra i due lati dell’Oceano.

Fonti finanziarie citate dal giornale riferiscono che Gubitosi potrebbe dimettersi a valle del cda del 17, ma non è stato possibile trovare conferme al riguardo. In mancanza, a inizio gennaio, potrebbe dimettersi uno dei 10 consiglieri Tim eletti dalla lista del management. In proposito non potendo farlo né il presidente esecutivo Salvatore Rossi (che ha ereditato parte delle deleghe di Gubitosi) né gli esponenti degli azionisti vale a dire Vivendi (Arnaud de Puyfontaine e Franck Cadoret) e Cdp (Giovanni Gorno Tempini), il primo indiziato a fare un passo indietro per lasciare spazio a Labriola sarebbe Luca De Meo. Il manager, che peraltro è molto impegnato con il rilancio di Renault, pare il candidato più probabile a dimettersi anche per mantenere un bilanciamento di genere (oggi 6 su 15 esponenti del board sono donne).

Grattacapi anche sul fronte dell’opa prospettata da Kkr. Gli advisor LionTree e Goldman Sachs entro il 17 non saranno in grado di presentare una disamina accurata dell’offerta, quindi non è escluso che il cda non sia in grado di dare una risposta al fondo Usa prima di Natale.

Pare invece ormai scontato secondo Repubblica che il 17 dicembre, con i numeri del quarto trimestre aggiornati, e senza indugio nei confronti del mercato, Tim sarà costretta a correggere al ribasso per la terza volta in un anno le stime sul 2021. “Non a caso Tim sta trattando con Dazn per rivedere i termini del contratto, che è la principale causa del mancato raggiungimento degli obiettivi”.

In Borsa alle ore 10,10 azioni Telecom Italia in calo con un -1,31% a 0,4513 euro, in controtendenza rispetto all’andamento cautamente positivo del mercato (Ftse Mib +0,25%).

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