Sab 30 Settembre 2023 — 19:15

Tassi mutui, vademecum Abi



L’Associazione bancaria segnala, “in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile”

tassi mutui

I tassi dei mutui, i cui costi per le famiglie schizzati fino al 90% per le famiglie (e molto di più per le imprese, sui finanziamenti) continuano a occupare il dibattito politico economico. Il carattere d’urgenza è testimoniato da un vademecum diffuso nella giornata di domenica dall’Abi.

I tassi sui mutui hanno preso il volo per effetto della dura stretta a colpi di rialzi dei tassi d’interesse da parte della Bce (ben il 4% in più in un anno, con la prospettiva di un nuovo rialzo il prossimo 27 luglio). Un problema soprattutto per chi ha un mutuo a tasso variabile – ma anche per chi deve accendere un nuovo mutuo con tasso fisso o ha bisogno di un prestito o appunto per le imprese che finanziano i propri investimenti.

Le banche, che hanno ampiamente beneficiato dei rialzi dei tassi, sono già finite sul banco degli imputati per non adeguare la remunerazione in termini di interessi sui conti correnti. Nei giorni scorsi il governo ha auspicato una sorta di “moratoria” per far fronte al problema mutui. Lo stesso presidente Abi Antonio Patuelli ha auspicato rialzi dei tassi più graduali.

L’Abi domenica ha reso noto un nuovo memorandum, in cinque punti, “dedicato alle tematiche di coloro che abbiano problemi conseguenti alle scelte di mutui a tasso variabile e alla crescita dei tassi di interesse conseguenti alle decisioni della Bce”.

L’Abi segnala, “in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile”.

Innanzitutto, l’Abi raccomanda che ai primi segnali di possibili difficoltà il titolare del mutuo si rivolga alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: la banca “fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti”.

In particolare, l’Abi segnala che il titolare del mutuo può:

  1. concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo;
  2. chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali;
  3. effettuare la cosiddetta portabilità/surroga dei mutui, cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, modificandone le relative condizioni contrattuali;
  4. ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa cosiddetto “Fondo Gasparrini” che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cosiddetta cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi;
  5. trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La legge di bilancio per il 2023 ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200.000 euro e con l’ISEE del mutuatario che non deve superare i 35.000 euro.
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