Sui mutui è ancora effetto Bce, ben il 98,9% sceglie il tasso fisso
Redazione FR
11-07-2024 — 12:07
È anche corsa alle surroghe (Osservatorio MutuiOnLine)

Sul mercato dei mutui continua a farsi sentire l’impatto della stretta Bce.
A oltre un mese dal taglio dei tassi d’interesse da parte di Francoforte (una prima limatura di 25 punti base che ha portato il tasso di rifinanziamento principale al 4,25%) gli effetti sul tasso variabile medio sono ancora poco visibili, con un valore che continua a gravitare intorno al 5%. È quanto si evince dall’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it, diffuso oggi,
Tuttavia, il miglior tasso variabile è in calo e attualmente si attesta al 4,53%; per trovare un valore più basso bisogna tornare ad agosto 2023, quando era al 4,52%.
Al contrario, il tasso fisso mostra una leggera risalita, raggiungendo il 3,26% per i tassi medi e il 2,90% per il tasso migliore, ma è ancora lontano dal massimo di ottobre 2023, quando il tasso medio fisso era 3,87%.
La convenienza del tasso fisso rispetto al variabile si rispecchia nelle intenzioni dei mutuatari, che scelgono il fisso per la quasi la totalità delle richieste di mutuo nel 2024 (98,9%), e chiedono surroghe per passare da tasso variabile a fisso.
Infatti, oggi le surroghe dei mutui rappresentano il 33,6% delle richieste, in aumento dell’8% sul totale rispetto all’anno scorso, e addirittura del 52% rispetto al 2022, anno in cui la Bce ha iniziato la stretta. Questo si ripercuote inevitabilmente sulle erogazioni, in crescita del 26% sul totale rispetto all’anno scorso.