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Sab 20 Aprile 2024 — 14:58

Sogefi, analisti tagliano i target price dopo i dati preliminari sul 2018



Le prime indicazioni sull’andamento del 2018 non sono favorevoli all’azienda di componentistica auto e diversi analisti rivedono le valutazioni

Sogefi

Titolo Sogefi in spolvero a Piazza Affari nonostante alcuni analisti abbiano deciso di tagliare i target price dopo la pubblicazione dei risultati preliminari del 2018.

In particolare il componentista auto del gruppo Cir ha registrato un utile netto di 14 milioni di euro, in calo dai 26,6 milioni del 2017 a causa di una serie di elementi non ricorrenti. Sogefi cita, a tal proposito, l’impatto negativo dell’applicazione dei principi contabili IAS29 nelle controllate in Argentina (-3,4 milioni) e la svalutazione degli attivi relativi allo stabilimento destinato alla vendita di Fraize in Francia (-3,3 milioni), solo parzialmente compensato dalla sopravvenienza attiva (4,3 milioni) derivante dall’accordo con le controparti sulle richieste di risarcimento danni di Systemes Moteurs.

I ricavi sono invece calati del 3,7% (a fronte del -1,8% di fine settembre 2018) a causa dell’andamento del mercato e dei tassi di cambio. Inoltre si è fatto ancora sentire l’effetto negativo sulla redditività dell’andamento al rialzo dei prezzi delle materie prime, a partire dall’acciaio. Pertanto l’Ebitda è previsto a circa 189 milioni, dai 206,9 milioni del 2017. Il gruppo, nel quarto trimestre, ha generato, come previsto, un free cash flow preliminare positivo di circa 25,7 milioni e stima di chiudere l’esercizio con un indebitamento finanziario netto di circa 261 milioni, in riduzione rispetto ai 286,2 milioni al 30 settembre.

I dati forniti dall’azienda hanno spinto alcune case d’affari a rivedere le valutazioni. Banca Akros ha tagliato il target price da 3,1 a 2,75 euro in scia a una revisione al ribasso delle stime ma ha confermato la raccomandazione accumulate visto che le attuali quotazioni sono ancora lontane dal nuovo prezzo. Anche Equita Sim ha ridotto il prezzo obiettivo, da 3 a 2,5 euro, mentre Banca Imi ha confermato il suo target di 1,5 euro, insieme alla raccomandazione hold, ritenendo già prezzato nell’andamento del titolo il contesto negativo affrontato dall’intero settore dei componentisti.

Ciononostante il mercato sta premiando l’azienda del gruppo Cir. Alle 15,17 le azioni segnano un rialzo dell’1,83% a 1,67 euro.

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