Finanzareport.it | Rete Tim, gli arabi non sono un "miraggio" e tratta anche F2i - Finanza Report

Ven 20 Settembre 2024 — 19:44

Rete Tim, gli arabi non sono un “miraggio” e tratta anche F2i



Titolo incerto a Piazza Affari, a pesare in parte sono i risultati dell’emissione di un bond a 5 anni la cui cedola sfiora l’8%, con un aggravio dei costi per la società telefonica

tim cvc

Azioni Telecom Italia poco mosse oggi in Borsa nonostante i rumors su un interessamento di Abu Dhabi alla rete Tim, mentre anche il fondo F2i sarebbe a buon punto nella trattativa per ritagliarsi una quota “tricolore” nel dossier. A pesare tuttavia sono i risultati dell’emissione di un bond a 5 anni la cui cedola sfiora l’8%, con un aggravio dei costi per la società telefonica guidata dall’ad Pietro Labriola.

Rete Tim, interesse arabo

Secondo le ultime indiscrezioni Adia, fondo sovrano di Abu Dhabi, sarebbe in trattative con Kkr per aderire all’investimento nella rete Tim. In realtà si tratterebbe di un ingresso come mero investitore finanziario, senza governance, con Kkr a fare da tramite e da gestore. Del resto Adia aveva rilevato una quota indiretta del 10% circa in FiberCop, entrando nel veicolo utilizzato da Kkr per l’operazione, con un investimento di circa 500 milioni di euro.

Al tempo stesso, stando a rumors riportati dal quotidiano La Stampa, sarebbero a uno stadio avanzato le trattative per un ingresso del fondo F2i con una quota del 10-15%, nella stessa cordata che ha messo sul piatto fino a 23 miliardi per la Netco, ottenendo una lunga esclusiva (scade a fine settembre).

Più incerto il potenziale ingresso della Cdp con un 3-4%, visto il braccio di ferro in corso con Macquarie, già socio nella cordata per Netco nonché in Open Fiber.

Nuove obbligazioni Tim

Intanto Tim a seguito dell’annuncio fatto nei giorni scorsi, ha completato il collocamento di un bond senior unsecured da 750 milioni di euro, a tasso fisso, con scadenza 31 luglio 2028, che stacca una cedola del 7,875%. Prezzo di emissione: 99,996%.

“L’obbligazione è finalizzata a rimborsare anticipatamente parte delle scadenze 2024 e comporta un aggravio sul profit & loss di Tim per il 2024 (a regime) intorno ai 30 milioni di oneri finanziari, un impatto che rende troppo ottimistiche le nostre stime di 60 milioni di costi aggiuntivi per il 2024, visto che andranno in scadenza 2,2 miliardi di finanziamenti (ex-leases) nel 2023 e 4,1 miliardi nel 2024”, scrivono gli analisti di Equita, sottolineando che “in questo scenario, diventa a nostro avviso fondamentale procedere con l’esecuzione del piano di delayering per rendere sostenibile il debito del gruppo”.

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