Prezzo oro più vicino al record: superati i 1.800 dollari

Le incertezze dovute al coronavirus continuano a spingere il prezzo dell’oro, che ha superato oggi anche i 1.800 dollari l’oncia riportandosi sui livelli di novembre 2011. In quell’anno la quotazione del metallo giallo toccò i suoi massimi storici a 1,920 dollari, per poi sgonfiarsi dal record e tornare con decisione alla ribalta solo quest’anno in concomitanza con la pandemia del Covid-19.

Prezzo oro sopra 1.800 dollari/oncia

Questa mattina le quotazioni dell’oro con consegna immediata (prezzo spot) hanno superato 1.800 dollari l’oncia. Il metallo giallo, bene rifugio per eccellenza, continua a trarre benficio dalle incognite legate all’andamento del coronavirus, specialmente negli Usa, e al suo impatto sull’economia.

“La nostra view sull’oro è molto positiva”, scrive in una nota John Plassard, Investment Specialist del Gruppo Mirabaud, secondo cui “gli investitori guardano all’oro per proteggersi contro gli effetti di un ulteriore shutdown. La ripresa delle tensioni tra Washington e Pechino è poi un altro elemento a supporto”.

Bene rifugio

“Ci sono molti argomenti a favore del consolidamento dell’oro, soprattutto perché i timori di una nuova ondata di coronavirus stanno crescendo, così come le tensioni sino-americane e le chances di vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali americane. Questo dovrebbe continuare a spingere gli investitori verso asset considerati sicuri – prosegue la nota di Mirabaud -. L’oro è uno di questi”.

Guardando alla reazione del prezzo dell’oro durante le fasi ribassiste dei mercati, “si nota che il metallo giallo performa sempre meglio rispetto al mercato azionario, è stato così nel 1987, nel 1998, nel 2000, nel 2007 e ancora oggi”.