Offerta su Banco Bpm a rischio, per Equita e Jp Morgan. Unicredit su tutte le furie
Redazione FR
22-04-2025 — 12:37
La banca guidata da Andrea Orcel, spiazzata dalle prescrizioni del golden power, avverte che la prosecuzione dell’operazione è incerta

Offerta su Banco Bpm in bilico: Unicredit, già perplessa dalle prescrizioni del governo giustificate con il golden power, ha scritto all’esecutivo e affermato che ad oggi la prosecuzione dell’Ops è a rischio.
Offerta Banco Bpm, Unicredit scrive al governo
Il governo ha dato un via libera condizionato all’offerta di Unicredit su Banco Bpm, che a metà mattina cede quasi il 2% a Piazza Affari, mentre Unicredit limita i danni con un -0,6%.
La banca guidata da Andrea Orcel (nella foto) ha inviato una lettera al governo. Fino a quando non riceverà una risposta, precisa l’istituto in una nota, Unicredit non sarà in grado di decidere come procedere in relazione all’offerta per Banco Bpm.
Le prescrizioni, spiega
la nota, sono in sintesi: vincoli sulle modalità di gestione delle future attività creditizie e della liquidità dell’entità combinata; sul diritto di cedere partecipazioni e di gestire in modo appropriato gli asset in gestione di Anima; e sulle attività di UniCredit in Russia. A tal proposito Unicredit afferma la “chiara intenzione di mantenere o incrementare l’esposizione dell’entità combinata alle Pmi e di supportarle ulteriormente con le proprie fabbriche prodotto di eccellenza”. Inoltre, la banca “continuerà a gestire gli asset in gestione dei suoi clienti nel loro migliore interesse” e si impegna a “continuare a ridurre la propria presenza in Russia, già diminuita del 90% circa negli ultimi tre anni, in linea con la decisione della Bce”.
Più in dettaglio, le principali condizioni imposte includono l’obbligo per almeno cinque anni di non ridurre il peso attuale degli investimenti di Anima in titoli di emittenti italiani, sostenendo allo stesso tempo lo sviluppo della società; l’obbligo di non ridurre, per almeno cinque anni, il loan/deposit ratio di Banco Bpm (circa 100% nel 2024) e di Unicredit in Italia (circa 80% lo scorso anno); il mantenimento del livello attuale del portafoglio di project financing in Italia dei due istituti e la cessazione di tutte le attività in Russia entro nove mesi, ovvero entro metà gennaio 2026.
Unicredit, golden power poco chiaro
Secondo Unicredit “l’uso dei poteri speciali in un’operazione domestica tra due banche italiane non è comune e non è chiaro perché sia stato invocato in relazione a questa specifica operazione, ma non per le altre operazioni simili attualmente in corso sul mercato italiano. Inoltre, le prescrizioni si prestano a diverse interpretazioni e appaiono non completamente allineate con la legislazione italiana e comunitaria, oltre che con le decisioni delle autorità regolamentari”.
I paletti imposti dal governo italiano a Unicredit sull’offerta per Banco Bpm, “potrebbero danneggiare la sua piena libertà e capacità di adottare decisioni conformi ai principi di sana e prudente gestione in futuro, e persino portare a risultati non voluti (ad esempio l’imposizione di sanzioni a Unicredit a causa della presunta mancata osservanza di una qualsiasi delle prescrizioni)”.
Le prescrizioni secondo gli analisti di Equita, “potrebbero mettere in dubbio l’esecuzione dell’Opas, in quanto rendono complessivamente meno attraente l’operazione, rallentando la realizzazione delle sinergie attese e “incidendo sulla posizione patrimoniale della combined entity, già penalizzata dell’impossibilità di applicare il Danish Compromise su Anima”. Secondo Jp Morgan l’offerta su Banco Bpm potrebbe risultare compromessa dal punto di vista delle sinergie e dei costi di capitale. Di conseguenza, gli ultimi sviluppi potrebbero costringere Unicredit ad abbandonare l’accordo.