Nomine Cdp e Fs, il governo stringe
Redazione FR
26-03-2024 — 10:00
Anche per il cda della Rai si profila un’accelerazione per evitare regolamenti di conti politici post-elezioni europee

Il governo accelera sulle nomine nelle principali società pubbliche in cui i vertici sono in scadenza: Cdp, Fs, la stessa Rai.
L’obiettivo della premier Giorgia Meloni secondo indiscrezioni di stampa sarebbe varare le nomine prima delle elezioni europee (9 giugno) per evitare regolamenti di conti politici post-voto, nel caso gli esiti della consultazione dovessero cambiare i rapporti di forza all’interno della maggioranza.
Come detto le nomine riguardano due importanti società pubbliche come Cdp e Fs, oltre che la stessa Rai.
Per quanto riguarda la Cassa Depositi e Prestiti, secondo una ricostruzione di Repubblica, le probabilità di una conferma dell’attuale amministratore delegato Dario Scannapieco, nominato da Mario Draghi, si attesterebbero al 50%.
Scannapieco avrebbe il sostegno del sottosegretario di Palazzo Chigi Giovanbattista Fazzolari e del capo di Gabinetto Gaetano Caputi, ma non di quello del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Il titolare del Mef, che peraltro controlla la Cdp, auspicherebbe un rinnovamento. Il nome che avrebbe in serbo la premier Meloni sarebbe quello di Edoardo Ravà, managing director Goldman Sachs dal 2018, a capo del team di debt capital market. Per la presidenza invece le Fondazioni bancarie, cui tocca indicare il nome, punterebbero sulla riconferma di Giovanni Gorno Tempini.
Il rinnovo delle Ferrovie dello Stato è sotto il controllo di Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, con l’approvazione richiesta dal Mef. Qui Meloni avrebbe concordato con Salvini sul mantenimento dell’attuale ad Luigi Ferraris, o sulla sua sostituzione con Stefano Donnarumma. L’ex ad di Terna rimasto escluso dall’ultima tornata di nomine nelle partecipate, è visto positivamente per le sue esperienze precedenti in Bombardier e Alstom, mentre Ferraris è considerato più adatto a portare le Fs in Borsa.
Gli accordi all’interno della maggioranza includono la candidatura di Simona Agnes di Forza Italia per la presidenza della Rai, con l’appoggio del Movimento 5 Stelle che sogna la direzione del Tg3, a spese del Pd; mentre Giampaolo Rossi diverrebbe ad in quota Fratelli d’Italia. Il dg sarebbe appannaggio della Lega con il nome di Marcello Ciannamea.