Finanzareport.it | Mps sulle montagne russe dopo i conti dei 9 mesi - Finanza Report

Mer 04 Dicembre 2024 — 22:20

Mps sulle montagne russe dopo i conti dei 9 mesi



Risultati migliori delle aspettative, Barclays alza subito il target price

mps amco scissione

Mps reagisce in modo contrastato ai risultati dei primi nove mesi dell’anno: il titolo, dopo iniziali guadagni fino a oltre il 4%, ha ben presto frenato portandosi in territorio negativo, per poi accelerare nuovamente nell’ultima parte della seduta e chiudere in testa al Ftse Mib con +3,11% a 5,37 euro, complice anche un report di Barclays che ha alzato stime e target price.

I conti hanno comunque battuto le previsioni. A pesare tuttavia durante la giornata sarebbe stato l’andamento generale del comparto, ma anche un riposizionamento alla luce dell’imminente ulteriore collocamento di una quota da parte del Mef.

Mps, terzo trimestre batte attese

L’utile netto di Mps nel terzo trimestre 2024 è stato di 407 milioni di euro 309,6 milioni da un anno fa e contro i 323 milioni previsti dal consensus degli analisti fornito dallo stesso istituto. Nei nove mesi il risultato raggiunge 1.565,9 milioni, in crescita di oltre il 68% grazie anche a benefici fiscali legati alle Dta.

Gli analisti hanno apprezzato soprattutto l’andamento del margine di interesse, che pur diminuendo del 2% rispetto allo scorso anno a 596 milioni, su base trimestrale è cresciuto del 2%, “nonostante il calo dei tassi (Euribor a tre mesi giù di 25 punti base nel periodo)”, hanno evidenziato gli analisti di Equita, che complessivamente avevano pronosticato entrate da margine di interesse per 574 milioni. Le commissioni nette nel trimestre sono invece scese del 3,9% su base trimestrale, risentendo del rallentamento tipico dei mesi estivi, ma sono cresciute del 12,5% rispetto al terzo trimestre di un anno fa.

Il ceo Luigi Lovaglio ha detto di prevedere un quarto trimestre “che non sarà diverso dalla media dei precedenti” e quindi l’utile prima delle imposte potrà essere di “1,3-1,4 miliardi”. Il top manager lucano della banca di Rocca Salimbeni ha confermato che il payout ratio è del 75% con un dividendo già acquisito, dopo i nove mesi, di circa 820 milioni.

L’istituto senese ha inoltre comunicato la finalizzazione della cessione un pacchetto di Npe con un gross book value di circa 300 milioni. Sul fronte patrimoniale a fine settembre il Cet1 capital ratio fully loaded si è attestato a 18,3%, pro forma, includendo l’utile di periodo e deducendo dal capitale i dividendi maturati nei primi nove mesi assumendo un pay out ratio del 75% dell’utile ante imposte.

Mps, analisti

Barclays come detto dopo la presentazione dei risultati si è subito portata avanti e ha alzato le stime di Eps adjusted 2024-2026 del 5% sul Monte dei Paschi di Siena. Il prezzo obiettivo è stato migliorato del 4% da 6,70 a 7 euro, con rating confermato overweight.

Equita raccomanda ancora cautela sulle azioni, pur indicando un prezzo obiettivo di 6 euro, ben superiore ai corsi di Borsa. Intermonte, invece, conferma outperform con un target di prezzo a 6,3 euro. “I risultati positivi danno visibilità alla forte profittabilità e generazione di capitale della banca. C’è una forte visibilità sulla guidance dell’anno”, hanno spiegato gli esperti della sim.

Al tempo stesso a frenare il titolo potrebbe essere anche l’aspettativa di un imminente collocamento di un’ulteriore quota da parte del Mef, che entro fine anno dovrebbe ridurre il suo 26,7% per rispettare gli accordi presi con l’Europa, come asserito di recente dal ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Quanto alla difficile gestazione del terzo polo bancario, l’opa di Banco Bpm su Anima potrebbe facilitare un matrimonio tra l’istituto senese e quello guidato da Giuseppe Castagna, anche se quest’ultimo ha ribadito nei giorni scorsi una strategia della banca ‘stand alone’. D’altra parte Anima gestisce masse raccolte dalla rete Mps che rappresentano il 16% del totale delle masse retail e anche se il contratto commerciale scadrà nel 2030, il passaggio di Anima sotto il Banco potrebbe rendere più difficile un rinnovo dell’accordo, a meno che si determini invece un’aggregazione tra i due istituti di credito. Castagna ha affermato che c’è ancora tempo per ragionarci. Il ceo di Mps Luigi Lovaglio ha detto oggi in conference che Siena segue la situazione.

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