Mps, banche consorzio puntano a rinviare l’aumento al 2023: rumors
Redazione FR
06-09-2022 — 09:37
L’ad Lovaglio vorrebbe invece andare avanti confidando di coinvolgere gli anchor investor Axa e Anima

Mps al centro di nuovi rumors sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi che potrebbe essere stoppato proprio mentre è in rampa di lancio. Le banche del consorzio vorrebbero infatti rinviare l’operazione al 2023.
Mps, banche consorzio vogliono rinviare l’aumento?
La notizia, riportata dal Messaggero, arriva all’indomani del via libera Bce all’aumento di capitale e mentre si attende l’assemblea Mps in programma a metà mese.
Secondo la ricostruzione di stampa, negli ultimi giorni si sarebbero acuite le divergenze tra l’ad del Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, e i manager delle banche del consorzio di collocamento, sulle modalità e i tempi della ricapitalizzazione.
Mps ha ampliato di recente il consorzio di banche con il Santander, Barclays, Société Générale e Stifel che si sono unite a BofA, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca in qualità di joint bookrunners, attraverso la sottoscrizione di un accordo di pre-underwriting.
Date le attuali condizioni di mercato, le banche punterebbero a rinviare l’operazione al prossimo anno. Lovaglio, invece, confida di poter attrarre investitori nonostante l’andamento del titolo sia il peggiore dell’indice di settore, con una market-up che è un ottavo dei mezzi freschi da richiedere e un price to book (valore di mercato confrontato con il patrimonio netto tangibile) di 0,07.
Aumento di capitale Mps e sconto sul Terp
Questo, prosegue la ricostruzione, significa che non è conveniente acquistare titoli senesi perché valgono molto meno rispetto ai valori tutte le altre banche.
Il price to book di Intesa Sanpaolo ieri era di 0,66, Unicredit 0,37, Bpm 0,34 per non parlare di altre istituzioni internazionali, come la terza banca belga Kbc (1,09), Ubs (1,02), Bbva 0,63 e lontano dall’indice medio delle banche Ue pari a 0,67. A questi rapporti, lo sconto sul terp (prezzo teorico delle azioni senza diritto) al massimo può sfiorare il 9,5%. Questa percentuale si ottiene dividendo l’attuale capitalizzazione di 302 milioni per il valore futuro ottenibile sommando i 2,5 miliardi dell’aumento in fieri. E il prezzo quasi zero delle nuove azioni non conviene nemmeno al Tesoro sottoscriverle per non portare a perdita l’intero esborso del 2017 (5,9 miliardi).
Nonostante questo quadro, tuttavia, Lovaglio vorrebbe andare avanti confidando di coinvolgere gli anchor investor Axa e Anima per una quota del 10% a testa spendendo 250 milioni l’uno.
In Borsa alle ore 9,34 le azioni B.Mps segnano +0,26% a 0,3042 euro, con il Ftse Italia Banche a +1%.
Fase: Negoziazione Continua