Mediolanum si “sgancia” da Mediobanca

Mediolanum dice addio a Mediobanca, lasciandola al suo destino oggi incerto fra il tentativo di acquisizione di Banca Generali, su cui l’assemblea deve ancora pronunciarsi, e l’offerta di Mps sulla stessa Piazzetta Cuccia che potrebbe ricevere a breve il disco verde della Consob.

Mediolanum lascia Mediobanca

L’operazione è avvenuta tramite accelerated bookbuilding. Banca Mediolanum ha ceduto, per conto proprio e della controllata Mediolanum Vita, l’intera partecipazione detenuta in Mediobanca, pari al 3,49% del capitale sociale di quest’ultima, ad un prezzo di 18,85 euro per azione. Questa mattina il titolo Mediobanca cede circa il 3%, ma si mantiene al di sopra del prezzo del collocamento accelerato. Il Monte dei Paschi non è da meno e lascia sul terreno il 2%. Con l’uscita di Banca Mediolanum (peraltro a sua volta sotto la parità a Piazza Affari) la quota detenuta dall’ex patto di sindacato, storicamente vicino al management guidato dal ceo Alberto Nagel, si riduce a circa l’8%. Da capire quindi come si evolveranno gli equilibri nell’azionariato in vista dell’avvio dell’ops di Mps su Mediobanca.

“Flessibilità strategica”

La cessione comporta, secondo le stime degli analisti di Equita Sim, un impatto positivo sul capitale (Cet1) di Mediolanum “di +100 punti base (Cet1 a fine marzo 2025 22,5%)”. Secondo Equita la decisione di Mediolanum di uscire dal capitale di Mediobanca punta “a garantire una maggiore flessibilità strategica, in un contesto caratterizzato da incertezza sulle future evoluzioni della governance e del posizionamento industriale di Mediobanca (alla luce della potenziale operazione di Mediobanca con Banca Generali, che andrebbe a rafforzare un player nel settore, e dell’avvio dell’offerta con Mps)”. Il broker conferma le raccomandazioni buy sia su Banca Mediolanum sia su Mediobanca e target price rispettivamente a 15,50 euro e 24 euro.

Mediolanum, dividendo straordinario?

Grazie al disimpegno da Mediobanca, l’istituto controllato dalla famiglia Doris ha incassato circa 548 milioni, con una plusvalenza di circa 262 milioni rispetto ai valori a cui era iscritta nel bilancio 2024, secondo quanto riportato da Intermonte. “L’operazione era attesa alla luce della più volte ribadita volontà da parte del ceo di Mediolanum, Massimo Doris, di voler rimanere estraneo rispetto al processo di consolidamento in corso nel sistema bancario italiano”, commentano gli analisti della Sim, che stimano “un impatto negativo low-single digit (circa -2%) sulle stime di utile per azione di Banca Mediolanum nei prossimi anni derivante dal mancato incasso dei dividendi relativi alla partecipazione in Mediobanca”. Secondo Banca Akros, d’altra parte, l’operazione avrà un effetto positivo di 100 punti base sul Cet 1 e potrebbe portare “a un dividendo straordinario nel 2026”.