Manovra, da banche e assicurazioni 3,5 miliardi
Ste. Ne.
16-10-2024 — 09:18
Finanziaria da 30 miliardi sul 2025. Il comparto finanziario limita i danni

Il governo ha varato una manovra da circa 30 miliardi per il 2025 in cui prevede di raccogliere 3,5 miliardi da banche e assicurazioni.
Governo, ok alla manovra
I fondi andranno al servizio sanitario nazionale e alle persone più vulnerabili, ha scritto su X la premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei ministri che ieri ha esaminato il provvedimento.
“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”, recita una nota pubblicata sul sito del governo.
Il disegno di legge di bilancio “dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027”, dice la nota, spiegando che le misure contenute nel provvedimento si concentrano sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono previste, inoltre, risorse per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità.
Manovra: banche e assicurazioni
Il prelievo sul settore finanziario viene da un cambiamento nella tassazione delle stock option per i manager e nelle regole che disciplinano i crediti d’imposta delle banche derivanti da perdite passate, note come imposte differite attive (Dta). L’ipotesi di un prelievo o tassa sugli extraprofitti delle banche, già l’anno scorso ritirata in extremis con un escamotage, era circolata per settimane, pesando in parte sulle azioni degli istituti di credito. Questa mattina dopo i primi scambi il Ftse Italia Banche segna un +0,2% a fronte di un andamento generale marginalmente negativo.
Fra le prime reazioni degli analisti, Citi non vedw effetti significativi sulla redditività delle banche dalla manovra. Diversamente da quella della Francia, la legge di bilancio italiana non prevede un livello più alto di tassazione per le imprese o le banche, ma i previsti 3,5 miliardi di entrate aggiuntive dal settore finanziario deriverebbero principalmente da interventi sull’uso differito delle Dta (ad esempio, una compensazione minore nei prossimi due anni con un piano di ammortamento più lungo) e riguarderebbero solo le banche più grandi, commenta il broker, spiegando che “questo avrà un impatto limitato sull’andamento del capitale delle banche, e il Cet1 è mediamente forte, intorno al 15,6%, e non avrà un effetto significativo sulla redditività poiché nella maggior parte dei casi il mercato vede l’utilizzo delle Dta come voci non ricorrenti”. In ogni caso la banca con la maggior quantità di imposte differite è Mps, su cui Citi ha un rating buy e un target price di 6 euro.
Tornando alla manovra, per il 2025 il governo prevede anche di aumentare le accise sul diesel, con un provvedimento che già fa discutere, e di eliminare alcune agevolazioni fiscali per le imprese legate alla principale imposta sulle società, l’Ires.