Finanzareport.it | Intesa Sanpaolo-Ubi: 5.000 esuberi, sindacati alla finestra - Finanza Report

Ven 19 Aprile 2024 — 13:25

Intesa Sanpaolo-Ubi: 5.000 esuberi, sindacati alla finestra



Messina confida che “tutto vada liscio”. Per il taglio di sportelli “faremo la sintesi” guardando anche alla posizione dell’antitrust

dividendo intesa sanpaolo

Sono 5.000 gli esuberi che dovrebbero scaturire dalla fusione tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. Lo ha confermato il consigliere delegato della banca di Cà de’ Sass, Carlo Messina, nel corso di una conference organizzato poche ore dopo il clamoroso annuncio dell’offerta. Arrivano anche i primi commenti dei sindacati.

Intesa Sanpaolo-Ubi: 5.000 esuberi

Messina si è detto fiducioso di trovare un accordo con i sindacati per gestire i 5.000 esuberi derivanti dall’integrazione con Ubi con uscite che, ha ribadito, saranno “tutte volontarie”. Il manager confida “nei forti rapporti con i sindacati perché tutto vada liscio. Voglio che i sindacati partecipino alla creazione” di questo campione europeo. Il progetto prevede fra l’altro l’assunzione di 2.500 giovani.

I 5.000 esuberi derivanti dalla fusione Intesa-Ubi comprendono 300 uscite volontarie concordate in Ubi e 1.000 in Intesa Sp. “Questa cifra secondo me è molto prudente”, ha detto fra l’altro Messina, che a proposito della chiusura di filiali ha spiegato che saranno analizzate “quelle di Ubi e di quelle Intesa, guarderemo il programma di riduzione degli sportelli e faremo la sintesi, guarderemo alla posizione dell’antitrust (4-500 filiali passeranno a Bper, ndr) e poi decideremo la cifra finale”.

Sindacati alla finestra

Per i sindacati bancari (Fabi, First Cisl, Uilca, Fisac Cgil, Unisin) con Intesa Sanpaolo si apre potenzialmente un nuovo fronte di trattativa, che si somma peraltro al tavolo avviato in questi giorni su 6.000 esuberi a Unicredit. In sostanza, solo da queste tre banche (Intesa, Ubi e appunto Unicredit) dovrebbero uscire oltre 10mila dipendenti.

L’offerta di Intesa “ci ha colto di sorpresa – spiegano a caldo in una nota congiunta i segretari di Fabi, First Cisl, Uilca, Fisac Cgil, Unisin -, anche perchè segue la presentazione del nuovo piano industriale del gruppo Ubi che andava nella direzione di una crescita stand alone della banca”.

“Valuteremo i fatti”

“Probabilmente, le dichiarazioni del presidente della Commissione di vigilanza della Bce, Andra Enria, rafforzate recentemente al Forex dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, rappresentavano qualcosa di più di una semplice analisi del settore”, prosegue il comunicato dei sindacati del credito. “La fusione crea valore per gli azionisti? Probabilmente sì. Crea valore per il Paese? Probabilmente sì, considerato che nascerebbe un gruppo italiano di dimensioni europee Quello che ci preme di più però sono i riflessi che l’operazione potrebbe avere sui 110mila lavoratori interessati”.

“La nostra attenzione su questo argomenti è massima anche se le prime dichiarazioni del gruppo Intesa sono volte a rasserenare il clima e la storia del gruppo Ubi è stata sempre improntata alla massima attenzione per il personale.

“Le nostre organizzazioni sindacali – si conclude la nota – vigileranno attentamente su tutte le dinamiche occupazionali, organizzative e gestionali che riguarderanno le lavoratrici e i lavoratori. Valuteremo esclusivamente i fatti”.

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