Mar 30 Maggio 2023 — 02:52

Intesa Sanpaolo firma accordo con sindacati su settimana corta e smart working



La settimana corta prevede 4 giorni di 9 ore. Per lo smart working viene fissato un tetto a 120 giorni annui

intesa sanpaolo accordo sindacati

Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo con i sindacati bancari Fabi, First Cisl, Fisac, Uilca e Unisin che disciplina temi come lo smart working e la settimana corta.

Per quanto riguarda la settimana corta, prevede 4 giorni di lavoro di 9 ore.

Per lo smart working viene fissato un tetto a 120 giorni annui, che sale a 140 giorni per alcune tipologie di lavorazioni, fruibili, in entrambi i casi, nell’ambito di un corretto equilibrio fra attività in presenza e da remoto; viene riconosciuto un buono pasto di 4,50 euro.

Intesa Sanpaolo spiega che l’accordo con i sindacati “integra e amplia le misure, fortemente innovative, del nuovo modello di organizzazione in corso dal primo gennaio 2023”, mentre sono 40mila le persone che hanno già aderito al lavoro flessibile, circa il 70% della platea interessata.

L’accordo, spiega una nota della First Cisl, è l’esito di una lunga trattativa iniziata nel corso del 2022 e garantisce l’assoluta volontarietà riguardo l’utilizzo di ogni tipo di flessibilità: dal lavoro agile alla cosiddetta settimana corta, dalla modalità di gestione dei turni di lavoro alla flessibilità di orario in ingresso e in uscita.

“L’accordo, siglato alla vigilia dell’inizio delle trattative per il rinnovo del contratto bancario nazionale, è ad un tempo innovativo e garantista – conclude Domenico Iodice, segretario nazionale First Cisl – perché guarda al futuro, e individua nelle tutele del contratto nazionale e nel ruolo della contrattazione collettiva le garanzie di una ‘transizione giusta’, rispettosa del ciclo di vita delle persone del lavoro”.

La firma arriva peraltro dopo mesi di tensioni culminate lo scorso marzo nella rottura tra Banca Intesa e Abi, cui l’istituto di Ca’ de Sass aveva revocato il mandato per la rappresentanza sindacale.

Viene riconosciuto fra l’altro il “diritto soggettivo alla sede fisica”, rendendo esigibili il diritto alla socialità del lavoro e le tutele economiche, normative e sanitarie connesse alla sede di lavoro. Sono inoltre previsti HUB di prossimità per attenuare il disagio legato alla mobilità del lavoro. Confermato l’impegno a valorizzare anche il telelavoro quale strumento di integrazione e sostegno delle persone con disabilità.

L’accordo conferma che la prestazione di lavoro subordinato è legata al tempo di lavoro e all’orario contrattuale, rendendo in tal modo esigibile la disconnessione prevista dal contratto nazionale.

Nella disciplina delle flessibilità viene stabilita una corretta alternanza tra lavoro in presenza e in remoto, fissando un limite massimo generale al numero di giorni in modalità agile.

E’ garantito dall’accordo il diritto al buono pasto anche per il lavoro agile “da casa”, quantificato in 4,50 euro, e il diritto soggettivo e generalizzato alla sorveglianza sanitaria.

“Sono stati introdotti importanti miglioramenti rispetto alle previsioni di legge e contrattuali – sottolinea Fedele Trotta, responsabile First Cisl del gruppo Intesa Sanpaolo – E’ infatti prevista, nel solco degli indirizzi confederali, una garanzia di fruizione minima del lavoro agile anche per le attività di rete, individuate per la sperimentazione in 287 filiali. Viene inoltre resa accessibile la ‘settimana corta’, già disciplinata dal contratto nazionale, su richiesta individuale dei lavoratori, in 40 filiali di grandi dimensioni e dal 1 novembre di quest’anno in almeno 250 di piccole dimensioni”.

Da oggi potete seguire le nostre news con gli ultimi aggiornamenti anche sul canale Telegram Finanza Report

eba stress test banche italiane 29-05-2023 — 11:38

Stress test 2023, focus rischio di credito

Particolare attenzione sarà riservata al settore manifatturiero, che risulta maggiormente esposto al rincaro di elettricità e gas e all’impennata dell’inflazione

continua la lettura