Il patrimonio immobiliare dei Benetton attira offerte per 1,5 miliardi

Gli immobili dei Benetton avrebbero attirato offerte per 1,5 miliardi. A farsi avanti secondo indiscrezioni di stampa, Hines, Apollo e Coima, per una vendita che per il mercato immobiliare italiano si potrebbe rivelare la più importante dell’anno.

Il portafoglio in questione è quello che fa capo a Edizione Holding, concentrato a fine 2016 in una società, Edizione Property, controllata al 100% dalla holding di Ponzano Veneto. Non si tratta di una gara immobiliare vera e propria, scrive il Sole 24 Ore, ma di una attività di raccolta di offerte orchestrata da Citi come advisor del venditore che, secondo voci, avrebbe suscitato grande interesse.

La vendita non è l’unica strada: una delle ipotesi prevede di suddividere il portafoglio tra i quattro rami della famiglia Benetton, sempre nel solco del riassetto voluto da Alessandro Benetton (nella foto), che passa fra l’altro dall’opa su Atlantia finalizzata al delisting, e come confermato da recenti indiscrezioni dalla possibile fusione di Autogrill con Dufry.

Fondaco di Venezia

Tornando al patrimonio immobiliare dei Benetton, a formulare le tre proposte arrivate negli ultimi giorni, secon-
do il Sole, sarebbero stati il colosso americano Hines, Apollo Global Management – che in Italia ha investito 842 milioni di euro per acquistare il maxi-pacchetto immobiliare messo in vendita da Enpam (di cui ha rivenduto subito un terzo, pari a 11 asset, alla Coima di Manfredi Catella) – e Coima.

Hines e Apollo avrebbero messo sul piatto, una cifra tra 1 e 1,5 miliardi di euro, Coima invece avrebbe proposto una fusione con Edizione Property, ma i dettagli non sono emersi. L’attesa offerta da parte del gruppo Usa Blackstone non sarebbe invece arrivata.

Secondo le stime rese note dalla stessa società il patrimonio immobiliare copre 233mila metri quadri lordi, ha fruttato nel 2020 ricavi per 39 milioni, conta immobili sparsi in 13 Paesi e ha un valore superiore a due miliardi (compresi però i negozi).

Nel pacchetto spiccano “gioielli” come il Fondaco dei Tedeschi a Venezia e l’immobile di Place de l’Opéra a Parigi.
Nella lista individuata dalle offerte ci sarebbero tra gli altri l’imponente riqualificazione di piazza Augusto Imperatore a Roma, con l’arrivo dell’hotel di lusso Bulgari, ma anche l’edificio tra la stessa piazza e via del Corso che dovrebbe ospitare uffici e spazi retail; a Milano corso di Porta Vittoria 16 e largo Toscanini 1; a Firenze il palazzo della Borsa delle merci, a Venezia anche l’isolato del Ridotto dove la società possiede spazi retail e l’hotel Monaco e Grand Canal. E
ancora a Parigi Champs-Elysees 66.