Finanzareport.it | Fusione Unicredit Mps, i dubbi degli analisti di Equita - Finanza Report

Ven 29 Marzo 2024 — 10:20

Fusione Unicredit Mps, i dubbi degli analisti di Equita



Gli ultimi rumors su una possibile fusione tra Unicredit e Mps riaccendono intanto la speculazione sul titolo della banca senese

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Gli ultimi rumors su una possibile fusione tra Unicredit e Mps riaccendono la speculazione sul titolo della banca senese, ma lasciano perplessi gli analisti.

Fusione Unicredit Mps, nuovi rumors

Le indiscrezioni, rilanciate nel fine settimane dal Sole 24 Ore, parlano di un’accelerazione dei piani per una fusione, e sono state subito smentite sia dal Tesoro (azionista di Siena con oltre il 68%) sia dalla banca milanese guidata da Jean Pierre Mustier. In particolare Unicredit, che di prassi non commenta i rumors, ha comunque ribadito di non essere interessata a operazioni di M&A.

Proprio oggi torna a riunirsi il cda di Mps, dopo il board che ha deciso nuovi accantonamenti per fronteggiare le cause legali stimati nell’ordine dei 400 milioni. Il titolo del Monte dei Paschi aveva chiuso venerdì scorso pesante in scia alle ipotesi di un aumento di capitale fino a 2,5 miliardi.

Mps e l’aumento di capitale

La ricostruzione di stampa conferma una ricapitalizzazione di questa taglia. Il Mef per favorire una fusione tra Unicredit e Mps renderebbe disponibile una “dote” da complessivi 5 miliardi, di cui 2-2,5 miliardi per l’aumento (anche per coprire i costi di esuberi Mps stimati in 6.000 unità, di cui la metà a Siena e in Toscana) e fino a 3,5 miliardi attraverso le Dta.

I dubbi riguardano sia le perplessità del management di Unicredit sia il fatto che il colosso bancario si appresta a rinnovare il board nella prossima primavera, circostanza che a meno di situazioni eccezionali non sembra favorevole a operazioni straordinarie come quelle ipotizzate – l’altra sarebbe la creazione di una subholding delle attività estere. Inutile dire che i sindacati sono sul piede di guerra.

I dubbi degli analisti di Equita

Secondo gli analisti di Equita, l’eventuale operazione presenta “più rischi che opportunità per Unicredit, con conseguente aumento del profilo di rischio e impatto negativo sulla valutazione”. In particolare i rischi legali di unicredit salirebbero da 10,7 miliardi (coperti al 7%) a 21 miliardi (coperti al 12%), con una componente “company specific Mps di circa 6 miliardi coperti al 24%, livello che potrebbe essere ritenuto non sufficiente dal mercato”.

Inoltre la banca milanese “non riuscirebbe a soddisfare la condizione di neutralità sul Cet post-business combination perché Mps post-deal con Amco ha un Cet inferiore al 10% (contro il 13,2% di Unicredit) e le nuove risorse dell’aumento di capitale verrebbero impiegate per la ristrutturazione”. Viene inoltre evidenziata la difficoltà di utilizzare a pieno le Dta nel prossimo biennio, mentre l’operazione sarebbe diluitiva di circa il 20% sull’Eps 2022-23 di Unicredit.

Mef al 17% del nuovo gruppo

Non solo. Il Mef, secondo quanto scrive ancora Equita, diverrebbe il primo azionista del nuovo gruppo con il 17% (ipotizzando un concambio a prezzi di mercato) creando incertezze di governance.

Unicredit migliorerebbe il posizionamento competitivo a livello nazionale ma non aumenterebbe in modo rilevante la presenza territoriale nelle regioni più ambite come Lombardia e Piemonte. la fusione Unicredit Mps, secondo Equita, allontanerebbe infine “l’ipotesi di spin-off delle attività italiane da quelle estere di UniCredit perché il business domestico – che ha margini inferiori e un più alto costo del rischio rispetto al resto del gruppo – non riuscirebbe a garantire gli stessi ritorni su base stand-alone rispetto all’attuale configurazione”.

In Borsa alle ore 11,20 le azioni Unicredit salgono del +1,87% a 6,521 euro; Mps in asta di volatilità dopo un +8,03% a 1,117 euro, mentre il Ftse Italiana Banche segna +2,2% in line acon la giornata di recupero.

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