Finanzareport.it | Foti (Fineco): senza Unicredit più liberi di muoverci - Finanza Report

Sab 20 Aprile 2024 — 08:28

Foti (Fineco): senza Unicredit più liberi di muoverci



Il manager in un’intervista rivela di non essere preoccupato per un’eventuale scalata ostile (indiziata Mediobanca). “Il mercato fa quello che deve fare”

fineco alessandro foti

Dopo l’uscita di Unicredit dal capitale Fineco è “più libera di muoversi”. Così l’ad Alessandro Foti in un’intervista rilasciata oggi al Sole 24 Ore. Finecobank, con la cessione avvenuta l’anno scorso delle quote di Unicredit (per complessivi 2,1 miliardi), è divenuta una public company contendibile.

Foti (Fineco): dopo uscita Unicredit più liberi di muoverci

Per questo Fineco, ex gioiello di famiglia dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, è vista come possibile preda di eventuali operazioni di M&A, nonostante una valutazione di 26 volte gli utili attesi che non ha eguali nel comparto finanziario.

“Essere fuori dal gruppo Unicredit genera una serie di dividendi – spiega Foti nell’intervista -: la società ora ha un flottante pari al 100%. Ciò dà al titolo una liquidità più ampia, e questo è un elemento importante che ci rende ancor più interessante agli occhi
dei gestori di large cap: non è un caso che negli ultimi mesi i volumi sul titolo siano raddoppiati. Un altro dividendo è rappresentato dal fatto che la banca guadagna parecchio in termini di agilità e nel time to market”.

“Unicredit è sempre stato un azionista garbato e rispettoso” aggiunge Foti, ma “ora siamo più liberi di progettare e di guardare al domani. Siamo una public company: in Italia esserlo è ancora un’eccezione, e questo solleva perplessità, ma all’estero è la norma.

Scalata ostile

Al momento i primi 25 soci di Finecobank controllano il 60% dell’azienda, secondo quanto indica il manager. “Si tratta di fondi
di investimento, che valutano le nostre performance e decidono cosa fare”. Obiettivo è “creare le condizioni perché l’azionista sia stabile, ed è ciò che stiamo facendo”.

Foti non commenta i rumors su un possibile interesse da parte di Mediobanca o Mediolanum e alla domanda se teme per caso una scalata ostile, risponde: “Non commento le indiscrezioni ma posso dire che non c’è stata alcuna avance formale. In ogni caso, il mercato
fa quello che deve fare, e noi non abbiamo bisogno di difenderci. Abbiamo piuttosto voglia di concentrarci sempre di più sul nostro business, che è profittevole e sostenibile nel tempo. L’azionista vuole questo: ritorni importanti e sostenibili nel tempo. Non smetteremo”.

L’ad di Fineco, a proposito del business di riferimento, ricorda che “il nostro paese è seduto su una montagna di liquidità, oltre
1.500 miliardi di euro, e questo farà emergere sempre più la necessità di una consulenza a scapito di un sistema bancario tradizionale”. Esclusa la crescita per acquisizioni: “Non ne abbiamo bisogno”.

In Borsa alle ore 11,13 le azioni FinecoBank svettano sul Ftse Mib con un +3,67% a 11,03 euro.

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