Eurovita, polizze congelate fino al 31 luglio?
Redazione FR
19-05-2023 — 10:09
Nuova scadenza valida solo se entro giugno sarà trovato l’accordo con banche e assicurazioni
Si profila un nuovo rinvio per il salvataggio di Eurovita, dunque anche la proroga del blocco dei riscatti delle polizze rispetto alla scadenza di fine giugno dell’amministrazione straordinaria.
Nelle ultime settimane sono stati fatti solo lenti progressi nelle riunioni per definire il salvataggio di Eurovita. L’ultimo incontro per discutere i dettagli, che era stato fissato per il 17 maggio, è stato ancora una volta rinviato a data da definire, probabilmente la prossima settimana.
Per i clienti Eurovita il congelamento delle polizze rischia di protrarsi a fine luglio, un mese in più che servirebbe a rendere operativo il piano, che tuttavia dovrà essere pronto alla data prestabilita del 30 giugno.
Il 31 luglio, secondo quanto riporta oggi MF-Milano Finanza, sarebbe infatti “una scadenza non più rinviabile e valida solo se entro giugno sarà trovato l’accordo definitivo tra tutti i soggetti coinvolti, ovvero banche e assicurazioni”.
Il nuovo rinvio “potrebbe essere concesso solo se il piano di messa in sicurezza dei clienti e dei lavoratori di Eurovita sarà pronto e ci vorrà solo un po’ di tempo in più, al massimo un mese appunto, per procedere operativamente con la realizzazione”.
Le compagnie di assicurazioni (Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz) e le banche distributrici delle polizze Eurovita (tra loro Fideuram, Credem, Fineco, Sparkasse), anche su pressing del ministero dell’Economia, finora si sono messe a disposizione per evitare la liquidazione coatta amministrativa della società.
Le compagnie di assicurazione, secondo il piano di salvataggio, dovranno farsi carico di rilevare il portafoglio di Eurovita con una divisione in cinque parti uguali in un’operazione stimata in circa 400-500 milioni di euro.
Le banche dovranno farsi carico degli eventuali riscatti anticipati chiesti dei clienti una volta scongelate le polizze. Gli istituti distributori, ove richiesto dai clienti, subentrerebbero nei contratti assicurativi portandoli a scadenza ed evitando quindi di rendere reali minusvalenze potenziali, offrendo allo stesso tempo ai risparmiatori la liquidita’ utile a ottenere indietro il capitale investito senza perdite. L’operazione rischia di essere costosa per le banche per via del rialzo dei tassi d’interesse.