Ven 31 Marzo 2023 — 14:15

Credit Suisse, prove tecniche di salvataggio



L’istituto fa il pieno di liquidità dalla Banca Nazionale Svizzera e progetta un futuro su scala ridotta. Anche Intesa Sanpaolo e Unicredit potrebbero farsi avanti per alcuni asset

credit suisse

Credit Suisse prende la ciambella di salvataggio della Banca Nazionale Svizzera in un tentativo di rassicurare i mercati e placare le turbolenze che ieri avevano affossato le banche europee (in Italia Mps e Unicredit le più colpite, con cali fino al 10%). Gli istituti di credito stamattina rimbalzano, seppure senza strappi, mentre Credit Suisse vola a Zurigo con le azioni a +25% dopo il -24,2% della vigilia.

Credit Suisse, salvataggio in corso

Nella serata di ieri la Banca Nazionale Svizzera si è offerta di venire in soccorso di Credit Suisse, che stamattina in una nota diffusa prima dell’apertura delle Borse ha annunciato un’azione “decisa per rafforzare preventivamente la sua liquidità” con l’intenzione di “esercitare l’opzione di prendere in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri” dalla banca centrale. Credit Suisse inoltre riacquisterà debito senior per 3 miliardi.

La banca da mesi è alle prese con scandali e vicissitudini che l’hanno portata alla situazione attuale. “Queste misure mostrano un’azione decisa per rafforzare Credit Suisse mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per offrire valore ai nostri clienti e agli stakeholder”, ha detto l’amministratore delegato Ulrich Koerner. “Io e la mia squadra siamo determinati ad andare avanti rapidamente per una banca più semplice, concentrata e costruita sulle necessità dei clienti”.

Nell’annunciare le iniziative per rafforzare la sua liquidità, Credit Suisse si è detta inoltre posizionata in modo conservativo contro i rischi dei tassi di interesse. Un riferimento questo ai rischi per la stabilità finanziaria emersi dopo il ciclo di bruschi rialzi dei tassi da parte delle banche centrali. Proprio oggi si riunisce la Bce, e anche se naturalmente il Credit Suisse non ricade nella sua giurisdizione, nuove mosse restrittive potrebbero avere ripercussioni su tutto il comparto bancario.

Spezzatino Credit Suisse

Ieri sera in un comunicato congiunto la banca centrale e la Finma (la Consob svizzera) avevano provato a rassicurare il mercato affermando che “Credit Suisse soddisfa le esigenze in materia di capitale e liquidità poste agli istituti di rilevanza sistemica”. La Banca Nazionale Svizzera si era detta pronta “in caso di necessità” a mettere a disposizione liquidità”, aggiungendo che “alla luce delle attuali turbolenze sul mercato bancario statunitense, non sussistono indizi di un pericolo diretto di contagio” per gli istituti elvetici.

Nelle ultime ore sono circolate anche indiscrezioni su un intervento strutturale da parte di banca centrale e governo di Berna per mettere in sicurezza la banca. Fra le opzioni sul tavolo anche quella di uno “spezzatino” che potrebbe destinare le attività svizzere alla rivale Ubs e gli asset stranieri a gruppi internazionali.

Fonti finanziarie hanno suggerito che, a determinate condizioni, tra i pretendenti potrebbero esserci anche le big italiane Intesa Sanpaolo e Unicredit che negli ultimi anni si sono già interessate al dossier.

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