Finanzareport.it | Btp Più in rampa di lancio: conviene? - Finanza Report

Lun 24 Marzo 2025 — 03:23

Btp Più in rampa di lancio: conviene?



Fra le caratteristiche: tasso maggiorato dopo quattro anni, cedola trimestrale e l’esenzione dal calcolo Isee per importi fino a 50.000 euro

btp più

Il Tesoro torna a caccia di investitori retail con il nuovo Btp Più: il collocamento scatta il 17 febbraio per chiudersi, salvo chiusura anticipata, venerdì 21 alle ore 13. Vediamo brevemente alcuni dettagli.

Btp Più: rendimento

Il Btp Più avrà un tasso minimo garantito del 2,80% dal primo al quarto anno e del 3,60% dal quinto all’ottavo anno. Al termine del collocamento, secondo quanto precisato dal Mef, saranno annunciati i tassi cedolari definitivi, che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione.

Il titolo è dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori: prevede cedole nominali pagate trimestralmente e una scadenza di 8 anni con un’opzione di rimborso anticipato alla fine del quarto anno, dell’intero capitale investito o anche solo di una sua quota. Questa facoltà è esercitabile in una apposita finestra temporale prevista tra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2029, ma solo per coloro che acquisteranno il titolo durante i giorni di collocamento.

Tassazione Btp Più

Il nuovo titolo – ricorda il Mef – sarà collocato sulla piattaforma MOT di Borsa italiana alla pari (prezzo uguale a 100), senza vincoli né commissioni, ferme restanti le condizioni offerte dalla propria banca in merito alla tenuta del conto e degli altri servizi attivi. Come per tutti i titoli di Stato, è prevista la tassazione agevolata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione nonché, come previsto dalla legge di bilancio 2024, l’esclusione dal calcolo Isee fino ad un limite massimo di 50.000 euro complessivi. Ogni richiesta di acquisto verrà interamente soddisfatta, senza massimali previsti – conclude la nota – a partire da un investimento minimo possibile di 1000 euro.

Btp Più conviene?

“Con un Btp Più che offre un tasso del 2,8% per i primi quattro anni e del 3,6% per i successivi, corrispondenti a un Roi netto annuo di circa il 2,8%, l’offerta del Tesoro si posiziona su valori decisamente allettanti. La perdita del premio fedeltà viene compensata dalla possibilità di beneficiare di un tasso maggiorato per i successivi quattro anni, con l’ulteriore vantaggio dell’opzione di rimborso anticipato. Aspetto non di poco conto”, ha commentato Gabriel Debach, market analyst di eToro, in un focus sul titolo del Tesoro. “Se da un lato ci si aspetta un possibile calo dei tassi nel 2025, la volatilità che aleggia sugli anni successivi, con un tasso al rialzo nei successivi 4, rende quest’offerta un valido strumento per attrarre la domanda interna. E poi ci sono i dettagli che fanno la differenza: cedola trimestrale (un flusso di reddito subito visibile per l’obbligazionista), tassazione agevolata (un aspetto da non sottovalutare) e l’esenzione dal calcolo Isee per importi fino a 50.000 euro”.

Debito pubblico italiano in mani straniere al 30,8%

Le partecipazioni degli investitori esteri in titoli di Stato italiani restano fra i più bassi della Ue, ma a novembre hanno raggiunto il livello più alto dal lancio dell’euro, secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia venerdì. Attirati dai rendimenti allettanti dei titoli italiani rispetto a quelli dei colleghi della zona euro e rassicurati dalla recente stabilità politica di Roma, gli investitori stranieri hanno aumentato i loro acquisti sia alle aste che nelle vendite sindacate di obbligazioni. Gli investitori hanno rappresentato ad esempio il 76,3% del nuovo Btp a 15 anni collocato lo scorso 11 febbraio tramite un pool di banche.

A novembre, le disponibilità estere sono aumentate per il dodicesimo mese consecutivo, raggiungendo 771,421 miliardi di euro, il livello più alto dal lancio della moneta unica nel 1999, ha spiegato la Banca d’Italia. In termini percentuali, la quota del debito in mani straniere è salita al 30,8% del totale a novembre, dal 27,7% di un anno prima. Il debito pubblico italiano è sceso leggermente a dicembre a 2.955 miliardi di euro, secondo i dati, rispetto al massimo storico di 3.005 miliardi di novembre.

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