Bce verso nuovo taglio dei tassi a ottobre?
Redazione FR
20-09-2024 — 11:01
Il vice presidente De Guindos apre a possibile uteriore sforbiciata dopo quella della scorsa settimana. Lagarde: incertezza rimane alta
La Bce potrebbe tagliare nuovamente i tassi di interesse già a ottobre, secondo quanto ha fatto intendere il vicepresidente Luis de Guindos.
Il banchiere centrale spagnolo ha dichiarato in un’intervista al settimanale portoghese Expresso: “È vero che a dicembre avremo più informazioni che a ottobre. Avremo più informazioni e una nuova tornata di proiezioni. Ma, sapete, le abbiamo mantenute”. E il meeting di ottobre è “completamente aperto”.
Le affermazioni del vice presidente della Bce giungono dopo la manovra espansiva della Fed, che ha abbassato i tassi di 50 punti base, ripromettendosi di tagliarli ulteriormente altre due volte di un quarto di punto entro dicembre.
La Banca centrale europea, che ha limato i tassi di 25 punti base a giugno e poi ancora la settimana scorsa, potrebbe quindi limare ulteriormente il costo del denaro di un quarto di punto a ottobre e probabilmente anche a dicembre.
In definitiva, la decisione dipenderà dai dati, dopo che gli ultimi indicatori relativi alla crescita dell’Eurozona si sono confermati deludenti, mentre i prezzi al consumo stanno frenando. De Guindos ha sottolineato che i dati sull’inflazione per settembre dovrebbero apparire molto positivi a causa degli effetti base, ma si prevede che l’inflazione aumenterà nuovamente nell’ultimo trimestre dell’anno a causa degli effetti base. Ma ha anche detto: “Abbiamo già tagliato i tassi di interesse due volte, di 25 punti base ogni volta, e penso che il messaggio più importante che vogliamo trasmettere ora sia che l’inflazione si sta avvicinando al nostro obiettivo del 2% e ci aspettiamo che raggiunga il livello obiettivo entro la fine del 2025”.
Intanto oggi la presidente della Bce Christine Lagarde è intervenuta alla Michel Camdessus Central Banking Lecture organizzata dall’Fmi a Washington. In un discorso prettamente accademico, la numero uno dell’Eurotower ha spiegato fra l’altro che “l’incertezza deriva in parte dal lungo e variabile ritardo della trasmissione della politica monetaria“. Negli ultimi anni, “l’incertezza è stata particolarmente acuta a causa di shock senza precedenti: la peggiore pandemia dagli anni ’20, il peggior conflitto in Europa dagli anni ’40 e il peggior shock energetico dagli anni ’70. Questi shock hanno sconvolto le strutture economiche e hanno posto una sfida per valutare l’impatto della politica monetaria, specialmente poiché sono seguiti a un periodo di bassa crescita, inflazione sotto l’obiettivo e tassi di interesse bassi”.
Per gestire questa incertezza, la Bce ha introdotto un quadro di politica monetaria a tre pilastri, concentrandosi su previsioni di inflazione, dinamiche dell’inflazione di fondo e forza della trasmissione. “Questo è stato fondamentale per calibrare il percorso dei tassi nell’ultima fase del ciclo di rialzo, nel periodo di permanenza al picco, e quando la politica ha iniziato a diventare meno restrittiva. E’ riuscita ad ancorare le aspettative di inflazione, con l’inflazione prevista al 2% entro la fine del prossimo anno”. Tuttavia – sottolinea Lagarde – “l’incertezza rimane profonda”.